La penna degli Altri 12/05/2010 12:18
Daniele cè sempre
Questo fanno sapere da Trigoria. Come fanno pure sapere che non è arrivata alcuna offerta. Daniele piace, anche a Chelsea e Real Madrid. Lui sa che il suo rendimento in campo non è stato allaltezza di se stesso. De Rossi sa fare molto di più. Le qualità restano, non ci si dimentica di come si gioca a pallone. Capita lannata un po così. E può succedere per mille motivi: fisici (De Rossi tra lintervento allo zigomo e le coliche renali, più acciacchi vari e squalifiche, ha saltato cinque partite di campionato, e non è da lui) e psicologici (si sa - ed è cosa normale - come abbia faticato ad uscire dalla brusca separazione con la moglie, da lì poi la gestione della bambina, il rifarsi una vita e tutti i problemi che ne conseguono). Tutto questo poi, lanno del Mondiale. Quello della maturità. Un campionato del mondo che Daniele, sempre quello che non è più lui, va a giocarsi da leader e unico rappresentante della Roma (e delle prime due squadre del campionato...). Un Mondiale difficile, dove il rischio flop è dietro langolo.
Il Mondiale in genere si paga dopo o prima, lui lha accusato prima. Una stagione romanista, la sua, vissuta nella delusione per laddio di Spalletti, nella ricostruzione di un rapporto con Ranieri, fino al sogno scudetto, che la Sampdoria e, come dice lui stesso, «la torta di Lazio-Inter», gli stanno portando via.
E stata la stagione dei sogni e delle cadute, una quella nellultimo derby, vinto senza i due cuccioli di Roma. Daniele ha cambiato look, ha aumentato i tatuaggi (molti dei quali dedicati alla figlia) e ha fatto crescere la barba e ora ricorda Michele Strogoff, fido corriere dello zar di Russia (romanzo di Jules Verne scritto nel 1876, diventato poi uno sceneggiato anni 70, che un classe 82 non poteva vedere), combattente, tenace e coraggioso. Ma anche sensibile: domenica, dopo la partita con il Cagliari, durante il giro di campo finale, De Rossi aveva la faccia triste. Come se gli mancasse qualcosa. E non era lo scudetto. Questo, forse, se lo può andare a prendere a Verona. Una missione impossibile. Poi, se succede, andiamo a dire che non è stata la sua stagione. Sai cosa importa. A lui, zero.