La penna degli Altri 20/05/2010 12:17

Curci: «Vorrei tornare, ma deve volerlo anche la società»



Fra tante note positive, la retrocessione senese, purtroppo, è stata l’unico neo di un’annata (personale) tutto sommato fortunata: «Sicuramente poteva e doveva andare meglio. Potevamo fare qualche punto in più prima del cambio di allenatore quando siamo riusciti a fare diversi risultati utili consecutivi. Però abbiamo fallito proprio negli scontri diretti, vedi le partite giocate contro Lazio e Atalanta». Domenica scorsa, tutte le residue

speranze tricolori della Roma, erano equamente suddivise fra lui e Aleandro Rosi: «Tutti noi ci tenevamo a fare bene. Volevamo dimostrare che, nonostante la retrocessione, non avremmo regalato nulla a nessuno.  Purtroppo abbiamo incontrato una squadra forte che, a mio avviso, ha vinto meritatamente la partita nonostante anche il Siena sia riuscito a costruire importanti palle gol. Ce l’abbiamo messa tutta come abbiamo fatto nelle altre gare. Certo, domenica ci avrebbe fatto più piacere che lo scudetto fosse andato alla Roma, così anche noi avremmo dato il nostro contributo».

L’aver accarezzato l’impresa, nonostante ormai i giochi si siano conclusi, lascia sempre un po’ d’amaro in bocca: «È un vero peccato. Con un nostro risultato  positivo avremmo fatto felici tanti tifosi della Roma. Sono nato e cresciuto nella Capitale, avrei preferito che il tricolore finisse lì». I rapporti con gli ex compagni romanisti sono ancora vivi, tanto che all’indomani del “suicidio” contro la Sampdoria, qualcuno ha alzato il telefono per chiedergli una mano: «È normale perché sapevano che solo noi potevamo dar fastidio all’Inter. Però i nomi non li dico».

Adesso, per Curci, inizia una nuova stagione professionale. Lascerà la à del Palio per continuare la maturazione. Le richieste, in serie A, sono molte. La pista più calda è quella che porta a Verona, sponda Chievo, per prendere il posto di Sorrentino, ormai ad un passo dal vestirsi di giallorosso. La voglia di riprendersi un armadietto di Trigoria, però, è ancora forte: «Lo spero, ma ci devono essere i presupposti che soddisfino sia il sottoscritto, sia la società. Vedremo cosa succederà». La voglia è la stessa che impiegherà per riprendersi un posto in Nazionale. Un pensierino sui Mondiali l’aveva fatto, anche se l’esclusione dalla lista dei trenta non l’ha sorpreso più di tanto: «Non sono amareggiato, certo ci speravo molto. L’inizio di stagione non mi ha aiutato, poi quando si fanno alcune scelte è difficile rincorrere e scavalcare chi hai davanti».