La penna degli Altri 05/05/2010 12:34
Coppa Italia ad alta tensione

Roma contro Inter, due società dalle politiche diverse, ma che pure sono risultate le dominatrici del post Calciopoli. «La Roma - ha evidenziato il tecnico di Trigoria - dopo la vittoria dello scudetto ha rivisto i propri piani, si è scoperta saggia nel cercare giocatori giusti a prezzi giusti. Moratti invece è una vita che spende ed è giusto raccolga una parte delle soddisfazioni che merita». Ma la finale di stasera è anche la sfida Ranieri-Mourinho: chissà se il tecnico giallorosso ha mai digerito la provocazione dialettica del collega di Setubal, il celeberrimo «zeru tituli». «I rapporti con lui sono buoni - ha detto diplomaticamente lallenatore della Roma - lo stimo. Sta facendo benissimo anche nel campionato italiano e si merita i successi che sta conseguendo».
Intanto vuole vincere il suo primo trofeo da allenatore della Roma, negando al portoghese quel triplete storico per il nostro campionato. Come storica sarebbe la vittoria giallorossa con tanto di stella di argento dacucire sulle maglie per i dieci successi nella competizione. Uno stimolo in più per far bene. «Tutto ciò che è sportivo mi dà grandi motivazioni...», il messaggio di Ranieri, unaltra frecciata indiretta al non spettacolo di domenica sera. Ma la sua concentrazione è rivolta solo alla finale che per il sorteggio sarà in casa deinerazzurri, maperle presenze sugli spalti parlerà più romanista. «Giusto giocarla qui, nella Capitale e nella città del Capo dello Stato (stasera però Napolitano non sarà in tribuna, in sua vece il presidente del Senato Schifani, ndr). Per noi rappresenta la fine di un percorso iniziato tra mille difficoltà - ha sottolineato lallenatore di San Saba - un percorso in cui la squadra ha saputo reagire diventandoun tuttuno con il suo pubblico. Roma e Inter, protagoniste del campionato, si giocano anchequesta finale. Nonci sonofavorite: lInter è una corazzata, vince da 4 anni lo scudetto e sta facendo benissimo in Champions, ma anche la Roma ha dimostrato di valere tanto. E poi le difficoltà a noi piacciono, ce la giochiamo50 e 50. Madiunacosa sono certo: si deciderà tutto nei 90 minuti».
La ricetta predicata è quella solita dellumiltà edella compattezza, ma i supporter romanisti hanno chiesto alla squadra - visti gli ultimi eventi - di giocare a livelli agonistici moltoalti. Niente strette di mano o abbracci, recita il tam tam delletere romano. «AllInter sono armadi, se la mettiamo sulla rissa perdiamo di sicuro, noi dobbiamo giocare il nostro calcio», la risposta di Ranieri. Che a proposito di possibili tensioni tra tifosi, ha sottolineato di non credere a incidenti «i nostri sostenitori devono venire per una festa, deve essere una prova di lealtà sportiva e basta». Lo disse anche alla vigilia del derby, sappiamo comè andata.
Recuperati Pizarro e Vucinic, davanti agirà ancora Totti, tornato in piena formacome dimostrato a Parma. Il capitano della Roma ha finora segnato allInter (la squadra più affrontata in carriera) nove gol, di cui uno in CoppaItalia. «Quando sta bene, la squadra ne trae vantaggio», così Ranieri. Una speranza anche per stasera.
... E NON DIPLOMATICO Mou: «Cara Sensi, non chiedo rispetto... ma lo pretendo»
vigilia già bollente, si abbatte il ciclone Mourinho. Altro che fair play: lallenatore di Setubal ha ritrovato la parola dopo due mesi e mezzo (partite di Champions escluse) e ha sparato a zero, soprattutto sugli avversari di stasera. Reazione logica dopo le polemiche seguite a Lazio-Inter, in fondo Mou è questo.
«Parlo di Coppa Italia», lincipit quasi a voler rintuzzare il fuoco di domande. «Il mio futuro? Non posso dire che resto al 100 per cento, nel calcio non si può mai dire», la replica a chi gli ha chiesto della suapermanenza allInter. Poi però Mourinhoha iniziato ad affondare i colpi: prima vittima Rosella Sensi, che aveva parlato di vittoria nerazzurra allOlimpico di cui vergognarsi. «È una vergogna rubare, chi ha la fortuna di nascere in una culla doro, deve rispettare chi lavora - lattacco dellallenatore dellInter -. Il mio staff e io siamo arrivati qui lottando per tutta la vita. Se lInter conquista la finale di Coppa Italia, la finale di Champions e lotta per il campionato non solo chiedo rispetto, lo esigo. La signora, oltre che donna, potrà essere dottoressa, presidentessa, può essere nata in una culla doro ma deve darci rispetto. Contro la Lazio abbiamo messo tutto in campo, rischiando Sneijder chenongiocheràla finale e perdendo anche Lucio». Da Trigoria nessuna replica («rispondo solo al mio allenatore», è la posizione chefiltra dallentourage della Sensi).
Maintantoquell atteggiamen-to dei tifosi laziali che tanto ha fatto discutere non ha toccato più di tanto il portoghese: «La rivalità tra tifoserie esiste in tutto il mondo, ma se cè un problema tra loro, non è certo un mio problema. I miei giocatori a Roma hannofatto unapartita cometutte le altre con una pressione extra di dover giocare ogni tre giorni. Noi giochiamo almeno dieci partite in più di tutte le altre».
Non gli è andato davvero giù che tanti abbiano messo in dubbio la regolarità della vittoria nerazzurra: «Ho vinto 5 campionati e non ho mai vinto con difficoltà. Ho sempre detto che un giornoavrei voluto la pressione di lottare fino alla fine. Mi sbagliavo: è molto più bello vincere con 20 punti di vantaggio, 5-6 giornate prima della fine. Domenica ho vissuto una giornata sotto pressione, sapevo che se non avessi vinto, avrei perso il campionato. Mentre gli altri prendevano il sole che cè spesso a Roma, noi era-vamoagiocarci una guerra calcistica aBarcellona. Epoisiamovenuti qui senza sapere che giocatori avevamo a disposizione».
Ranieri ha accantonato per qualche giorno il discorso campionato, ma la nuova stoccata di Mouèarrivata proprio sulla lotta scudetto: «Durante questo campionato i giocatori dellInter che giocano in altre squadre contro di noi sono sempre i migliori in campo, vedi Burdisso, Rivas o Meggiorini. Invece i romanisti che giocano contro la Roma escono allintervallo». E dopo il provocatorio gesto delle manette, è spuntata la mimicadella goffaggine di alcuni portieri del nostro campionato. «Quelli che giocano contro di noi sono sempre fantastici, come Muslera che in tre partite ha sempre parato tutto, quelli che affrontano la Roma sembrano colpiti dalla sindrome coreica (malattia ereditaria che porta a un difetto di coordinazione delle mani, ndr) e al primotiro fanno entrare il pallone».
Infine Mou ha polemizzato sulla scelta della sede della finale. «La Roma ha la fortuna di giocare in casa, una cosa unica al mondo. Lunica cosa che cambia per loro è che andranno in una panchina diversa, ma per il resto giocano in casa e non mi sembra corretto. In Spagna e Germaniadecidono lo stadio dopoaver visto le finaliste, in Inghilterra e Francia in unostadio neutrale. Qui invece si gioca a Roma».
E dopo la replica a Cruyff che ha sostenuto che Mourinho non sa perdere («non mi ricordo di aver obbligato gli avversari a subire una doccia...), il portoghese haesorcizzato il rischio di zeru tituli oltre che quello del 5 maggio. «Zeru tituli non è un dramma se lotti fino alla fine in tutte le competizioni. Se vinciamo tre titoli è storico, due o uno è bello, zero non è una vergogna. Giochiamo ogni tre giorni mentre altri sono in vacanza e, ironia del destino, il calcio italiano spera che alziamo la coppa per mantenere il ranking Uefa. Il 5 maggio? Lo ricordosolo perché èmorto Napoleone, non sono nato interista e nonhoseguito quella storia. Spero che sia una grande partita per la pace e per la festa. Se giocatori e i tifosi della Roma non vogliono questo, è un problema loro, siamoabituati anche adavversari checadonoper terra conle mani in faccia guardando larbitro...». La parola al campo.