La penna degli Altri 03/05/2010 12:52

Conti: "La Roma a Parma ha dimostrato di esserci"

Cioè?

«In albergo, durante il ritiro, già dal giorno prima, nel riscaldamento, i giocatori hanno sentito il grande calore dei tifosi. L’attacca­mento di questa gente straordinaria, innamo­rata della squadra che non ti lascia mai. A Par­ma sembrava di giocare in casa. Non solo la curva era piena. Quando dalla panchina mi gi­ravo verso la tribuna vedevo tifosi giallorossi dappertutto. Sono stupendi, hanno affrontato mille sacrifici per sostenerci. Per loro non molleremo mai. Lotteremo fino all’ultimo mi­nuto dell’ultima giornata e poi faremo i conti».

Ha visto ieri sera Lazio-Inter: che idea si è fatto?

( Conti risponde con un pizzico di ironia) « No comment... Che devo dire? Diciamo che alla Lazio mancava Ledesma, il fulcro del centro­campo, e poi si è fatta sentire l’assenza di un grande campione come Rocchi. E’ stata una partita molto tirata, di grandi emozioni. La­sciamo stare, andiamo avanti e pensiamo alla finale di Coppa Italia».

Sarà in ogni caso un finale di stagione elet­trizzante. La volata scudetto e mercoledì la fi­nale di Coppa Italia.

«Dobbiamo pensare di chiudere in bellezza e vincere tutte le partite che mancano, compre­sa quella di mercoledì contro l’Inter. Ci tenia­mo molto».

Non è stata una settimana facile. Dopo la sconfitta con la Samp, il rischio di un contrac­colpo psicologico c’è stato.

«Io sono stato convinto della reazione della squadra dopo aver parlato con i giocatori, mar­tedì scorso. Vedendo le facce dei ragazzi ho ca­pito che avrebbero superato quel passo falso. Abbiamo parlato, sono stati fatti discorsi, para­goni delle esperienze passate. Ho ricordato lo­ro che da giocatore dopo aver perso la finale di Coppa dei Campioni, qualche giorno dopo sia­mo andati a vincere la Coppa Italia. Ho visto la compattezza tra di loro, l’unione, la voglia di ri­partire subito».

 

A Parma c’è stata una coda polemica. Guido­lin e Leonardi hanno detto che il Parma ha do­minato e meritava di vincere.

«Durante la partita l’adrenalina ce l’abbiamo tutti, ma quando l’arbitro fischia bisognerebbe tornare lucidi. Il Parma non ci ha regalato niente e Rocchi ha arbitrato benissimo. Non ci sono stati episodi discutibili. Diverso da quel­lo che ci era accaduto contro la Sampdoria la settimana prima. Il Parma ha onorato la parti­ta, ha dato il massimo, la Roma ha vinto grazie a un grande gruppo».

Sabato la Roma ha ritrovato il miglior .

«Non ho mai avuto dubbi, Francesco ha sem­pre dimostrato con i fatti il suo valore. Non possiamo dimenticare quante partite ha gioca­to facendo infiltrazioni, quante volte ha stret­to i denti. Anche quando stava male non si è mai tirato indietro. I grandi campioni vengono fuori nei momenti che contano. Questo ha fat­to Francesco. Ci ha aiutato molto. E’ il nume­ro uno in tutto, siamo orgogliosi e onorati di averlo come capitano».

Lei ha giocato una finale di Coppa dei Cam­pioni. L’Inter può essere già concentrata su questo grande obiettivo e trascurare la Coppa Italia?

«L’impegno della finale è gravoso, ma l’Inter mi sembra che punti a tutto e penso che sarà concentrata anche sulla Coppa Italia. Nessuno regala niente. Ma i nostri tifosi ci daranno una mano anche nella finale di mercoledì».

Facciamo un passo indietro. Cassano vi ha dato un brutto colpo nella corsa alla scudetto.

«Nel calcio ci stanno queste situazioni. Loro puntano alla , lui ha i nume­ri per mettere in difficoltà chiunque».

Domenica prossima invece ci sarà suo figlio Daniele sulla strada verso lo scudetto.

« Il calcio è questo. Il Cagliari ha fatto un buon campionato. Sarà una partita difficile, ma ora vorrei pensare alla finale di mercoledì. Mio figlio ci mette grande impegno in ogni par­tita, lo abbiamo già visto in passato. Ripeto, nessuno regala niente».

Ma non è finita.

«Io voglio ringraziare non una, ma tre volte questi ragazzi. Non dimentichiamo come era­vamo partiti. Hanno riavvicinato il pubblico alla squadra, l’Olimpico nelle ultime partite è sempre pieno. La nostra più grande soddisfa­zione è questa».

Da quando è direttore tecnico, per quattro volte in cinque anni la Roma è in .

« Aver dato continuità a questa squadra, mantenerla ai vertici, è motivo di orgoglio, so­prattutto se si pensa a quello che hanno speso il Real o anche alcuni club italiani. Noi ci sia­mo mossi nel modo giusto e siamo riusciti a creare questo gruppo, formato da bravissimi ragazzi e ottimi professionisti. In tutte le scel­te fatte siamo stati ripagati. Siamo orgogliosi di questi giocatori e anche per quelli che arrive­ranno sarà fondamentale l’aspetto caratteria­le. Avete visto l’attaccamento di questi ragaz­zi? Mexes che piangeva in panchina. Chi resta fuori è pronto a incitare e ad andare ad esulta­re con i compagni. Questa è la dimostrazione che la società, con il presidente in testa, è riu­scita a creare questo gruppo. Credetemi, anda­re a vincere a Parma dopo la sconfitta con la Samp non era facile. Il Parma ha dato tutto, come si spera che faccia ogni squadra in que­sto finale di stagione. A volte nel calcio ci so­no situazioni che non mi spiego. Giocatori che non esultano se segnano contro la loro ex squa­dra. Faccio l’esempio di mio figlio Daniele. E’ a Cagliari da undici anni, cosa dovrebbe fare?».

Mancano tre partite alla fine di una stagio­ne esaltante. Secondo lei comunque vada a fi­nire sarà un successo?

«Non voglio pensare a questo, ora. Lasciate­mi godere questo finale di stagione, aspettiamo ancora qualche giorno. Questi ragazzi daranno tutto, con il loro impegno alla fine non potremo non essere contenti».

Ci sono sempre molte polemiche intorno a . Quelle dopo il derby sono andate avanti per giorni. Che idea si è fatto?

«Anche quelli che lo criticano e lo accusano devono essere onorati di aver visto giocare un grande campione come lui. Forse i suoi deni­gratori, sostenitori di altre squadre, sono di­spiaciuti di non aver avuto una bandiera come lui. A dico solo una cosa: “ Checco, sei grande!».