La penna degli Altri 28/05/2010 11:40
Caro Maroni, di quale tricolore parli?
cervello del succitato volatile, che pensino solo coi piedi e con quelli continuino a ragionare, per favore, come del resto è sempre stato, più nei cliché che nella realtà, invero, ma della realtà, di come stanno le cose,
interessa poi più a qualcuno? Certamente, non a chi ci governa, a vario titolo, fosse anche soltanto perché presiede una lega o una federazione calcistica.
E chiaro allora che Daniele De Rossi, calciatore pensante, individuo ancor prima che atleta, abitante la società del suo tempo e non la gabbia dorata in cui tanti suoi colleghi (non tutti) si compiacciono di essere tenuti in cattività, rappresenti una grana da risolvere. Subito, in maniera perentoria, magari negandogli il mondiale, come si è spinto ad ipotizzare qualcuno. Eppure, ha espresso un parere, osserverebbe candidamente lo stesso bambino che, unico, si era accorto che il re era nudo.
Un parere sulla Tessera del tifoso: obbligo mal digerito dalle società (non è vero che sono contente, come ha scritto qualcuno) costrette ad uniformarsi al provvedimento, restrizione inaccettabile dei diritti e della libertà dei cittadini che ancora non si vergognano di essere tifosi, papocchio normativo e procedurale. Vabbè, ti pare poco: un parere è indice di riflessione, analisi, dunque di pensiero e siamo da capo. Poi ha pure detto che anche per certi poliziotti allora ci vorrebbe una tessera. Se uno pensa a tutti gli episodi verificatisi dall11 novembre 2007 ad oggi, da Gabriele Sandri in poi, con protagonisti rappresentanti delle forze dellordine che hanno fatto un uso dei propri poteri che va dallimproprietà fino alluccisione di un libero cittadino, verrebbe quasi quasi da dargli ragione.
Perché quasi quasi? Perché il Ministro dellInterno, Roberto Maroni, ha detto che ha sbagliato, che non doveva, anche perché De Rossi rappresenta lItalia, cioè la patria, cioè il tricolore. Quale tricolore, però? Quello stesso tricolore che qualche ex ministro leghista, attualmente viceministro, ha bruciato sulla pubblica piazza fregiandosi del gesto e sbandierando il concetto dellantiitalianità? O quel tricolore che la canzonetta dei militanti di Pontida vorrebbe altrettanto incenerito al ritmo di /Abbiamo un sogno nel cuoreee Bruciare il tricoloreeeee /? O, ancora, quel tricolore effigiato sulla casacca della Nazionale per la quale De Rossi gioca e che automaticamente, secondo il Ministro, lo inibisce dal formulare pareri personali e che però tal Renzo Bossi denigra dicendo di apprestarsi a non sostenerlo ai prossimi Mondiali che si disputeranno in Sudafrica? Nel dubbio, meglio continuare a non pensare: tutta fatica sprecata.