La penna degli Altri 30/05/2010 13:39
Baresi rimpiange Totti: «A Lippi sarebbe servito»
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IL MESSAGGERO (U.TRANI) - Lippi in campo addestra lItalia per il mondiale e tra due giorni dovrà presentare la lista dei 23, lasciando a casa cinque giocatori. Sirigu, se gli accertamenti al polpaccio sinistro escluderanno complicazioni per Marchetti, Bocchetti, Cossu, e due tra Borriello, in ribasso, Rossi, in rialzo, e Quagliarella (sempre che non esca Cassani: resterebbe una punta in più).
Al Sestriere è tempo di scelte e anche di rimpianti. «Manca Totti» ammette candidamente Franco Baresi, testimonal della Peroni, sponsor della Nazionale che ha riunito qui campioni del passato con lo slogan Storia di una passione. «Serviva il romanista: non cè solo per una questione detà. Purtroppo...come Del Piero. Non bastano il modulo e la squadra per vincere, conta soprattutto la qualità. Ve lo dice un ex difensore che dava grande importanza allequilibrio e allorganizzazione. Io, però, sono per il gioco dattacco. E penso allInter con i suoi quattro campioni lì davanti».
«Ci sarà un Totò pure a questo mondiale: punto su Di Natale» è laugurio di Salvatore Schillaci. «Balotelli e Cassano sono bravi, ma pagano il loro carattere. Miccoli, invece, si è fatto male...».
Giancarlo Antognoni punta su Marchisio e Pirlo: «Possono fare la differenza». Per il campione del mondo dell82 le favorite sono «Inghilterra e Brasile: Capello e Dunga giocano allitaliana».
«La Padania? Che cosa è? Un formaggio?». Schillaci si diverte e avverte: «Io non mi sento siciliano, ma italiano. Mi amavano a casa mia e al nord».
«Sono storie che fanno ridere», interviene Baresi. «La Nazionale è di tutti, quando scende in campo tutti si uniscono. Non esistono più regioni e club». Ma lex capitano è servero quando commenta lEuroflop dellItalia: «Se arriviamo anche dietro alla Turchia dobbiamo fare autocritica».
Antognoni rimprovera la Nazionale: «Dovrebbe avere un rapporto più diretto con la gente». Promuove Prandelli e contesta la Fiorentina: «I dirigenti viola lo hanno costretto ad andar via. Per lItalia è luomo giusto».