La penna degli Altri 28/05/2010 12:09

Adriano è della Roma

«Adriano? Dalle notizie che mi arrivano dal Brasile sono molto fiduciosa, ci incontrere­mo i primi di giugno».

LA TRATTATIVA - Tutto si è deciso intorno a un tavolo del ristorante di Rio «Porcao» (è una catena famosissima, in Italia ce ne è uno an­che a Milano), uno di quei posti dove uno si comincia a innamorare al guardoroba e dove si mangia fino a quando uno non alza ban­diera bianca. Attorno al tavolo prenotato dal giocatore, Adriano, il suo procuratore Gil­mar Rinaldi, il ds romanista Daniele Pradè e l’agente Fifa Ro­berto Calenda che in questa trattativa ha avuto un ruolo non di secondaria importan­za. Nel corso della cena, Pradè ha illustrato al giocatore il progetto Roma. Adriano è ri­masto totalmente affascinato dalla proposta giallorossa, dicendo chiaro e tondo di aver fatto la sua scelta, «ho deciso, voglio solo la Roma» ha risposto con il sorriso dei giorni migliori. La conferma che tutto era andato secondo quelli che erano gli auspici della Ro­ma, ce l’ha data la voce assonata di Daniele Pradè ieri, quando a Rio erano passate da po­co le sette di mattina: «E’ andata benissimo. Adriano vuole la Roma e noi siamo molti sod­disfatti. Ha voglia di prendersi tutte le rivin­ che cerca con la maglia giallorossa. Non c’è ancora la firma, ma per questo è stato tut­to rimandato al suo arrivo a Roma che ci sa­rà tra qualche giorno» .

IL CONTRATTO - Adriano con la Roma firme­rà un contratto triennale da tre milioni netti a stagione (in più il giocatore guadagnerà mezzo milione l’anno che gli garantirà la Co­ca Cola, suo sponsor personale che lo segui­rà anche in Italia), più una serie di bonus le­gati alle presenze e agli obiettivi che raggiun­gerà la Roma. Non ci sono bonus per i gol se­gnati. Il contrat­to è già pronto, è in un cassetto dello studio le­gale dell’avvoca­to che da dieci giorni sta lavorando a quello che è un contratto dop­pio. Il lavoro è finito, ma c’è la necessità di spiegare perché abbiamo usato la parola doppio. Il primo contratto è quello classico, stilato sui moduli federali, con sottolineate in rosso le visite mediche che la Roma conside­ra una tappa fondamentale per poter arriva­re alla definitiva fumata bianca. Il secondo può essere etichettato come una carta priva­ta tra le parti. E prevede una serie di clauso­le cautelative per la società giallorossa. Per­ché, parliamoci chiaro, il grande colpo Adria­no rimarrà tale solo nel caso che il giocatore si dimentichi lo stile di vita condotto negli ul­timi, movimentati, anni, diciamo così. Doves­se ricadere in certi errori commessi prima a Milano e poi pure a Rio, questa clausola con­sentirà alla Roma di rescindere immediata­mente dal contratto che la lega al giocatore. La speranza a Trigoria è di non doverla mai esercitare, vorrebbe dire aver vinto una scommessa da trenta milioni. La speranza, al contrario, l’hanno persa i tifosi del Flamen­go che ieri hanno salutato il loro idolo con un messaggio dolce-amaro: «Adriano tu ci hai regalato il sesto scudetto, noi ti abbiamo rida­to la vita. Buona fortuna per fortuna, ti augu­riamo di tornare più uomo» .