La penna degli Altri 26/05/2010 10:47

Adriano, ci siamo

Daniele Pradè, direttore sportivo della Roma, è volato in Brasile (ieri sera, con un volo da Fiumicino diretto a Rio, con lui Roberto Calenda, agente fifa che lavora con Gilmar Rilandi, manager di Adriano) per chiudere la questione. Per tornare nella capitale con il contratto in tasca. Ottimismo, questo trapela da Trigoria. Poi, però, non si sa mai. Questo va detto. Anche perché i dettagli economici da definire non sono di poco conto.

Balla poco meno di un milionicino, non bruscolini. Diciamo però che il calciatore e il suo procuratore, Gilmar Rinaldi, hanno mostrato tutti i loro buoni propositi di accasarsi a Roma «vado due anni in Europa», ha confidato ai suoi compagni del Flamengo). Il brasiliano alla fine potrebbe accettare il contratto di J.Baptista (su di lui c’è il Tottenham), tre netti (in più lui si porta dietro il marchio della Coca Cola, che gli gira cinquecento mila euro a stagione). Al Flamengo arriva a quattro milioni, visto che ha anche due sponsor locali, che non hanno interesse a seguirlo in Italia. Perché va Pradè in Brasile e non Adriano a Roma? Il ds lì non dovrà respingere le varie manovre di disturbo di club italiani, tipo o (entrambe gli hanno già offerto più della Roma). Se fosse poi, solo una questione economica, l’ex attaccante dell’Inter accetterebbe l’offerta faraoniche del ricchissimo Fenerbahce. Ecco perché a Trigoria sono ottimisti.

Adriano, a quanto pare, vuole la Roma, gli piace l’idea di poter insidiare lo scudetto all’Inter e di ritrovare nella capitale altri brasiliani (lui vorrebbe portarsi pure Vagner Love), tra l’altro anche Simplicio (annuncio in queste settimane). Ora deve solo decidere di mettere nero su bianco e finché non sarà soddisfatto economicamente non lo farà. Ma ci sono buone speranze che lo faccia, fanno sapere da Trigoria. Il Flamengo ha quindici giorni di tempo per rilanciare. Ma Adriano non ne vuole sapere. Per congedarsi ha già progettato una mega-festa che si terrà il prossimo fine settimana in una delle zone più belle di Rio, Barra da Tijuca. «Tutto a base di birra, samba e belle donne...», così almeno c’è scritto in un dettagliato articolo uscito ieri a Rio.

E qui veniamo all’aspetto extracalcistico. La Roma vuole tutelarsi, si sa. Il calciatore ha accettato di sottoporsi a visite mediche specialistiche (le farà a breve), vuole dimostrare di essere pulito. Di aver superato i vecchi problemi. Certo, la passione per le belle donne (che non è certo una malattia grave) resta. Tra l’altro proprio ieri i giornali scandalistici brasiliani lo hanno accostato a un nuovo amore: Marçalla Marques, 21 anni che avrebbe già conosciuto la madre, la temuta Senhora Rosilda.

Ranieri ha dato l’ok per l’operazione e si è detto molto soddisfatto. Ma ha anche precisato che, dell’Adriano fuori dal campo, non vuole sapere niente, non ha intenzione di starsi a preoccupare di quello che fa la notte o quando non è a Trigoria. A questo dovrà pensare la società. Per lui la scommessa è solo tecnica. Chiaro, no? Pradè vorrebbe fargli firmare un triennale, Adriano potrebbe chiederne due. Motivo? Perché se farà subito bene, il prossimo anno avrà la possibilità di giocarsi subito la carta del rinnovo e di un aumento dell’ingaggio. Oppure la possibilità di farsi cedere per andare a guadagnare altrove. Un biennale, in caso di buona riuscita della scommessa, tutelerebbe più Adriano che non la Roma. Sulle clausole rescissiorie in caso di vita non da atleta, tutto è nella testa delle parti. Ma tutto dovrà essere sistemato e valutato a fondo. Ora c’è solo da aspettare Pradè che torni dal Brasile, con in mano la missione compiuta.