La penna degli Altri 24/04/2010 13:41
Vucinic, il Principe trascinatore

Vucinic ha debuttato in A proprio contro la Roma, il 18 febbraio 2001, con la vittoria della squadra di Capello per 1-0. Da allora ha messo insieme 63 gol, di cui 35 con la maglia della Roma, con la quale ha giocato fino ad ora 4 stagioni, mentre a Lecce è rimasto cinque anni. Le presenze con la Roma finora sono 116. La sua maturazione è coincisa con l'arrivo di Ranieri. Il montenegrino è entrato subito in sintonia con il nuovo tecnico. Che lo ha fatto sentire importante e lo ha aiutato a credere nei suoi mezzi. Ranieri stravede per Vucinic, lo considera uno dei più forti attaccanti d'Europa. Glielo aveva detto il primo giorno che era arrivato a Trigoria: "Se mi segui e hai voglia di lavorare diventerai tra i più grandi d'Europa". Ranieri lo ha saputo prendere nel modo giusto a livello psicologico. Questa esplosione si deve a una grande continuità raggiunta quest'anno. In passato aveva avuto dei picchi, che aveva alternato con qualche flessione. Una maturità raggiunta a 26 anni e coincisa con la crescita di responsabilità dovuta al fatto che presto diventerà padre. E poi il rapporto con Ranieri. Lo ha motivato, lo ha saputo capire, capire il suo mondo, ha instaurato il dialogo. Anche con lui il tecnico ha svolto un lavoro eccezionale.
Domani contro la Sampdoria la Roma torna all'antico. Totti con Vucinic e Menez, Mirko si trova bene con tutti. Per le sue caratteristiche non è un doppione di nessuno, è Vucinic e basta. E' il giocatore più sostituito da Ranieri, 17 volte in questo campionato, sei nelle ultime sei partite. Un modo per non affaticarlo troppo, per fargli tirare il fiato, dopo aver speso tanto. Nelle ultime settimane è diventato il rigorista della squadra. A segno contro Udinese e Lazio. Ha cancellato la grande delusione di un anno fa, quando sbagliò dal dischetto nella roulette contro l'Arsenal.
Con i suoi gol ha spinto la Roma al sorpasso sull'Inter e non vuole fermarsi. Perchè lo scudetto ha un sapore particolare, anche per un montenegrino che ha imparato a capire Roma. Per questo domenica sera, quando con i compagni stava decidendo dove andare a festeggiare, Mirko ha detto a Toni: "Lo vuoi capire che abbiamo vinto il derby? In centro non possiamo andare, c'è una bolgia."