La penna degli Altri 10/04/2010 11:21

"Veniamo anche noi, da Milano"

Alessandra vive a Milano da 8 anni per lavoro, ma la residenza «l’ho sempre lasciata a Roma per motivi di cuore, e anche di tasse, ma questo non so se lo potete scrivere e tanto torno giù tutti i week end. Ho chiesto ai miei genitori di prendere il biglietto, Distinti Sud. Non vado spesso allo stadio - racconta al telefono - però quest’anno ho avuto sensazioni positive in più di qualche partita. E, finora, mi ha sempre detto bene». Lo score è invidiabile: , derby, Catania, Udinese e Inter; 5 partite, un invidiabile bottino da 15 punti. «Infatti - aggiunge - per scaramanzia ho deciso di esserci anche stavolta. Lavoro in una società di consulenza, quindi la domenica non ho problemi a spostarmi, mentre per essere giù il sabato devo prendere le ferie. Ma per la Roma si fa questo ed altro». L’unico a non essere Felice, di tanta passione, è il fidanzato: «Si chiama Filippo ed è di Milano. A lui il calcio non interessa e infatti non capisce i miei sacrifici per seguire la squadra. Ma io sostengo la Roma da quando ero piccola, vengo da una famiglia giallorossa e non posso farne a meno. Sono cose - conclude - che se non le provi non puoi capire». 
 
Qualche altro esempio: la ragazza, 33 anni, ha in macchina una sciarpa giallorossa e un cappello autografato da , alla Borghesiana: «Mi ricordo anche il giorno: era il 26 aprile 1999, la domenica precedente c’era stata Roma-Parma, in cui il realizzò uno splendido gol a Buffon sotto la Sud. Il giorno dopo era in ritiro con la Nazionale e io andai lì con alcune amiche, dopo la scuola. Ho anche la foto dell’evento, che però tengo nella mia camera di Roma. Come dicevo prima, sono cose inspiegabili per chi non è romanista».
 
Concorda con Alessandra anche Fabio Taglialatela, presidente del RC Brescia. Lui abita a Roma, ma ha
fondato il club nella à dove ha vissuto per tre anni, lavorando come avvocato: «I soci - spiega - sono una
ventina e hanno voluto che rimanessi presidente anche dopo il mio trasferimento nella Capitale. Loro si organizzano e vengono spesso qui, ma domani non ci saranno perché, come sapete, in Lombardia non era possibile acquistare i biglietti. Io, invece, entrerò come alfiere e sarò il loro portavoce». Sarà lui a cantare al posto dei suoi amici, a tifare, soffrire «ma speriamo che non ce ne sia bisogno» e, è l’augurio di tutti, esultare:
«Questa partita è difficilissima, poi bisognerà vedere il risultato di -Inter. Ma io, anzi noi, ci crediamo».
 
Altro alfiere presente in Tevere, stavolta a nome del Rc Luino, è Valentino, che da 4 mesi ha lasciato la nebbia  del Nord per trasferirsi qui. Segue la Roma ovunque (ad esempio era ad Atene e all’ombra del Partenone, in
un eccesso di ottimismo, già cercava di organizzare un’eventuale trasferta a Liegi) ma non dimentica i suoi
compagni che vivono nella cittadina celebre per aver dato i natali ai comici Francesco Salvi e Massimo Boldi:
«Nel club ci sono circa 35 iscritti che non possono venire: nessuno ha voluto rischiare, visto che la legge c’è e va rispettata. In genere però sono spesso presenti, compreso un ragazzino di 2 anni e mezzo, figlio del tesoriere, che è il nostro socio più giovane». Tanto per continuare la tradizione visto che Luino, è bene ricordarlo, è un antico borgo medievale di origine romana.