La penna degli Altri 06/04/2010 08:27

Toni: quando l'attaccante diventa il Numero Uno

L’attaccante da 20 gol a stagione, quello che fa tremare i pali e le traverse oltre alle difese avversarie. Quando il 2 gennaio scorso è arrivato nella capitale Luca Toni, si è avuta la stessa sensazione. Non tanto per quello che era stato capace di fare negli ultimi mesi a Monaco di Baviera, quanto per quello che aveva sempre fatto in carriera: i gol. E in questi pochi mesi in maglia giallorossa (condizionati da un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per quaranta giorni) ha fatto quello che tutti si aspettavano. Ha segnato, cinque gol in dieci gare (e alcuni spezzoni), ma è andato anche oltre. Si è preso sulle spalle il peso dell’attacco romanista che troppo spesso ha dovuto rinunciare a , ha fatto reparto da solo: ha fatto alzare in piedi il pubblico dell’Olimpico non (solo) per i gol ma per le punizioni conquistate nella metà campo avversaria quando la squadra era in difficoltà. Non è che queste cose si vedano tutti i giorni. All’Olimpico non si vedevano dai tempi di un centravanti argentino che quando segnava faceva la mitraglia; prima di lui ce n’era un altro che ha inventato l’esultanza senza maglia ma più spesso mostrava il pugno. Ora c’è lui che fa il gesto dell’orecchio, e quello che si augurano i tifosi giallorossi è di continuare a vederlo ancora per molto tempo. Perché, come per il passato, significherà che la Roma potrà vincere qualcosa di molto importante.