La penna degli Altri 26/04/2010 12:13

Toni giura: «C’era almeno un rigore»

Distrutto. Dopo la doc­cia non ha ancora rial­zato la testa, con la mente è ancora sul campo a rimuginare.

La sua è l'amarezza di uno del gruppo: « E' una brutta mazzata, siamo molto delusi. C'è rammarico, tristezza tra noi. Ci ab­biamo provato, abbiamo avuto tante occasioni per chiudere la partita e non l'abbiamo fatto. Anche sull' 1- 1 avremmo potuto segnare e non ci sia­mo riusciti. Purtroppo capita che la palla non voglia entrare ». E ora? « E ora dobbiamo riprendere la marcia, andare a Parma e vincere tutte le partite che rimangono. Purtroppo pe­rò la realtà è che siamo tornati secon­di. E che l'Inter ha davanti a sé tre im­pegni facili. Abbiamo fatto una gran­de stagione, questo non ce lo toglierà nessuno. Ma il nostro sogno si è allon­tanato, anzi forse è svanito, non di­pende più soltanto da noi ». C'è il ri­schio di staccare la spina? « No. Noi dobbiamo fare comunque il massimo per stare a posto con la coscienza. Al­la fine faremo i conti » .

L'INTESA - Si è parlato di impossibi­lità di coesistenza con . Ma ieri a un certo punto la Roma era in campo con , Toni, Vucinic e Menez in­sieme, con Taddei ter­zino. Toni spiega: « Con Francesco abbiamo giocato poco insieme a causa degli infortuni. E quando è successo, non eravamo al top della condizione. Eppure lui mi ha sempre offerto occasioni per segnare. Con mi trovo bene. Ma non vo­glio parlare della mia situazione per­sonale, né giudicare la mia prestazio­ne contro la Sampdoria. E' chiaro che entrare a partita in corso è più diffici­le per chiunque ma in questo momen­to non conta. Non sono contento sem­plicemente perché abbiamo perso » .

Se la Roma torna a giocare senza un centravanti di peso, però, per lui di­venta dura: « Non lo so. Stavolta Ra­nieri ha preferito una soluzione diver­sa. Ma anche quando c'ero io, prati­camente abbiamo sempre vinto... » . Sull'arbitro dice: « Qualche episodio non mi ha convinto. Rivedendo le im­magini c'era almeno un rigore per noi. Evidentemente lo stile della Ro­ma è diverso da quello di altri, che parlando e lamentandosi ottengono qualche risultato... ». Stilettata con un indirizzo preciso: Corso Vittorio Ema­nuele a Milano, sede dell'Inter. E non è finita: « No, non credo che la Lazio fermi l'Inter. E se non ci crede nessu­no un motivo ci sarà ». La chiusura è per i tifosi: « Sono stati meravigliosi con l'applauso finale. Hanno apprez­zato i nostri sforzi, comprendendo che abbiamo fatto un campionato ec­cezionale» .

 

MENEZ E GUBERTI - Un barlume di speranza si legge nelle parole di Jere­my Menez: « Io ci credo ancora. Vin­ciamole tutte. Certo, lo spogliatoio era muto... » . In casa Sampdoria, in­tanto, c'è un calciatore con il cuore spezzato in due: da una parte la feli­cità per la che si avvicina, dall'altra la delusione per aver ferma­to la Roma. Stefano Guberti a luglio tornerà a Trigoria, dopo il prestito, e si porterà dietro quest'esperienza. Anche se lui è uscito nell'intervallo, quando la Roma era in vantaggio. « Non è stata una partita facile per me - confessa - non merito neanche la sufficienza. Purtroppo l'ho vissuta in un modo complicato e in campo si è visto: ero condizionato dalla mia si­tuazione personale. E ora vi dico che sono dispiaciuto per la Roma » .