La penna degli Altri 07/04/2010 09:49

Toni C’è l’Inter da fermare. La Fiorentina può aiutarlo

Sos Sempre che sia vero. Lui, Luca Toni, sostiene di non averlo mai inviato. «Piuttosto pensiamo a battere l’Atalanta, non mancate allo stadio. Intanto, vedremo come finirà -Inter sabato sera», ha detto ieri dal suo sito internet. La storia dell’sms agli ex compagni di squadra, in effetti, ha il tono un po’ gossipparo della bufala. Ma è carina e, seppur indirettamente, rinfocola il confronto e i distinguo dall’Inter. Secondo calciomercato. com, Toni tre giorni fa avrebbe inviato un messaggio a Frey, Montolivo e unaltro paio di giocatori della , con gli auguri e una richiesta di aiuto: «Buona Pasqua, un abbraccio e... mi raccomando sabato prossimo», questo il testo. Con chiaro riferimento alla sfida di sabato sera tra e Inter, Toni dunque chiederebbe ai suoi amici il massimo impegno per rallentare la corsa dei nerazzurri.

Che bel quadro Tutto qui. Ora, siccome si sta parlando di boutade, in questo contesto — di intercettazioni, sms, allusioni, battute, congetture varie — tanto vale inserire pure le dichiarazioni di Prandelli sull’importanza della sfida di coppa Italia con l’Inter, il sospetto dei romanisti che di conseguenza per i viola il match di campionato conti poco (più o meno quanto importava al Bari, forse), il chiacchiericcio che l’sms di Toni scatenerà tra gli interisti, soprattutto se la  farà un partitone. Ci ascolti? Di che stiamo parlando? In Spagna i premi a vincere vengono offerti alla luce del sole. Anche se nel caso di Toni, il tenore del suo sms al massimo fa pensare ad una cena per sdebitarsi. E poi, se il rapporto di Toni con gli ex compagni è rimasto «bellissimo» (così dicono entrambe le parti), non si può dire altrettanto del feeling con i fratelli Della Valle e la tifoseria. Con la proprietà, si interruppe quando lo costrinsero a rinunciare all’Inter, un anno prima di emigrare in Germania. Quando, invece, è finito l’amore con i sostenitori viola, che si sono sentiti traditi e da allora, ogni volta che possono, lo infamano. E, a modo loro, gli dicono: O Luca, ce senti da ’sta recchia?