La penna degli Altri 13/04/2010 09:47

Toni alla prima stracittadina «Non vedo l’ora di batterli»

«Siamo uno— altra espressione felice — ma non è ancora finita. Ci manca il derby». E qui cessano le parole. Perché pensando alla sfida di domenica sera non si sa più come prendere quell’aria frizzantina di cui ieri parlava Mirko Vucinic: respirarla a pieni polmoni o vivere i giorni che verranno in apnea? Luca Toni non ha paura, lui non vede l’ora. «Abbiamo già compiuto un’impresa — ha detto ieri sul suo sito — e non vogliamo fermarci proprio ora sul più bello. Datemi il derby!».

Per lui sarà il primo, un esordio col botto. Lanciati I proverbi portano alla felicità e allora la Roma ha fatto trenta e vuole fare trentuno. «Non molliamo ora», ha urlato domenica Mexes, tradendo forse un certo logorio psichico e fisico. In realtà, la Roma ha fatto 23 risultati utili consecutivi — un’enormità — e per vincere quella cosa che i romanisti non nominano dovrebbe allungare la striscia positiva fino al traguardo, toccando quota 28, una follia. Però a novembre sembrava assurdo anche sognare che la Roma potesse contendere questo campionato all’Inter (c’era chi invece ci credeva e gliene va dato atto).

Dunque, perché non crederci ora con tutti i sentimenti? Oltretutto la squadra è lanciatissima: le cinque vittorie consecutive ne fanno la squadra migliore nelle ultime cinque gare (15 punti) con un distacco sensibile sulla seconda, guarda un po’ la Lazio, a quota 11. Paura? Al massimo, tranquillità.