La metamorfosi C’era una volta Claudio Ranieri che invitava la gente allo stadio «perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi». Era autunno, la Roma aveva rimediato tre sconfitte di fila (Milan, Livorno ed Udinese) dopo cinque risultati utili consecutivi sulla scia dell’arrivo del nuovo allenatore. C’era anche Vucinic (Roma-Bologna) contestato da buona parte del pubblico e Ranieri che rispolverava un detto ormai datato: «Non mi pare una buona idea di fare un dispetto alla moglie e di tagliarmi una certa cosa». La Roma ha cominciato a vincere e gli attributi sono rimasti al loro posto. A parte il derby d’andata (29.819 paganti e incasso di 1.127.779 euro), il trend è cambiato in occasione di Roma-Genoa: 7.292 paganti e incasso di 196.615 euro. Leggera flessione con Roma-Siena (6.083, incasso di 319.679 euro), poi la risalita con Roma-Palermo (12.551 paganti, 319.679 euro in cassa), un passo indietro con il Catania (5.995 spettatori paganti e 148.340 euro), ma da Roma-Milan in poi (36.582 paganti, 1.122.335 euro) è cominciata la cavalcata delle valchirie.

Il bilancio I numeri attuali sono di 252.540 spettatori paganti complessivi nelle diciassette gare di campionato, media di 14.855, e un incasso totale di 8 milioni 17 mila e 430 euro (la media è 471.613). Con Roma-Sampdoria e Roma-Cagliari si dovrebbe superare quota 300 mila spettatori paganti e, soprattutto, 9 milioni di euro di incassi. Non tutte le pepite della miniera d’oro finiscono nei forzieri della Roma— bisogna sottrarre la quota per la squadra ospite e le tasse —, ma quel che resta è in ogni caso un gruzzolo importante, soprattutto per una società che vive di autofinanziamento. La coppia Ranieri-Montali sta vincendo anche questo campionato.