La penna degli Altri 08/04/2010 09:25

"Sono della lega e tifo giallorosso"

Tevere e Po Guardare al Tevere dalla prima roccaforte del Po deve far venire le vertigini. Ma cambia tutto se in panchina c’è un Barone: «Tutto è nato con Liedholm, nel 1979 arrivò alla Roma emi sono appassionato. Il suo è stato un gran bel calcio». Anche adesso che ha un posticino a Montecitorio, Vanalli ha la sua prospettiva capitale: «In politica Roma ha avuto diversi privilegi. Ma questi, nel corso del tempo, non sono mai seguiti sui campi di calcio. Anzi tutto è andato sempre al contrario: dal gol di Turone in poi abbiamo un bel po’ da lamentarci. Certo, riconosco che i romani romanisti tendono un pochino a esagerare».

Scudetto federale Tifo federalista in (futuro) Stato federale: «Quando posso, vado all’Olimpico. Ma se la Roma viene a giocare al Nord, vado sempre nel settore ospiti. E porto pure bene: a Bergamo non ho mai visto perdere la mia squadra. Anzi, mi dispiace che adesso questa trasferta sia vietata ai tifosi». Quando il calcio si mette in mezzo, anche il Senatur alza le mani: «Ormai i miei compagni di partito hanno capito e ci capita spesso di parlare di calcio: Bossi ad esempio scherza e mi prende in giro». Meglio non mischiare: niente camicia verde in o maglietta di nel raduno di Pontida. Però, in caso di partitelle, Vanalli sceglie sempre il giallorosso: «Dopo lo scudetto del 2001 festeggiai in un torneo del paese con la maglia della Roma: lo speaker della manifestazione non la prese benissimo». Tra scudetto ed elezioni, il futuro giallo-rosso-verde è tracciato: «Sono scaramantico, dico che non vinceremo lo scudetto. Ma penso che tra un po’ la Lega prenderà piede pure nella Capitale. Levatevelo dalla testa: essere sindaco di Roma non mi interessa. Troppi laziali? No, troppi debiti » . Niente Campidoglio: il Carroccio romanista si ferma all’Olimpico.