La penna degli Altri 20/04/2010 11:27

Scoperto un arsenale. Contro gli ultrà anche i servizi segreti

Petardi e mazze di legno, asce, coltelli e molotov, martelli, guanti, passamontagna, pugni di ferro e pistole elettriche. Borsoni con abiti di ricambio per fuggire indisturbati dopo aver assaltato tifosi rivali, poliziotti e carabinieri. Era tutto pronto per trasformare il derby romano in una battaglia al Foro Italico. «Ma attenzione: non si è trattato solo di uno scontro per la supremazia nella curva laziale, dove ora non c’è più un gruppo dominante», avvertono gli investigatori. L’aria era bollente da giorni, la tensione alle stelle. E così, oltre alla Digos, che già teneva sotto controllo gli ambienti estremisti della Lazio e della Roma, si sono mossi anche gli 007 dell’Aisi. I «servizi segreti» in campo per bloccare l’ultima guerra ultrà. Già venerdì scorso le informative riservate hanno consentito alla polizia di denunciare due laziali, in trasferta a con le fidanzate per acquistare «bomboni», bengala e maxi-rauti.

Poco prima del derby, invece, fra la Nord e la Farnesina, è stato scoperto l’arsenale sull’auto di un ultrà biancoceleste poi arrestato. Attrezzi da ferramenta nuovi di zecca. «Lui è già conosciuto, è del gruppo ‘‘In basso a destra’’. Aveva preso l’auto al padre», precisano alla Digos. Le indagini sono solo all’inizio. Ma il prefetto Giuseppe Pecoraro non ha dubbi: «Quanto accaduto dovrebbe far riflettere sull’utilità e sull’opportunità di far giocare di giorno partite ad alto rischio o quantomeno in concomitanza con gli altri incontri, e non in differita. Bisogna tenere in considerazione anche le esigenze della sicurezza, e non solo gli aspetti economici». Domani il ministro dell’Interno Roberto Maroni presenzierà alla riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Non si esclude la mano pesante su squadre e tifo romani. Per il sindaco Gianni Alemanno, però, «vanno puniti solo i violenti».