La penna degli Altri 06/04/2010 10:21

Roma, un tridente a difesa dell'attacco

La trasferta di Livorno sembrò la pietra tombale sulle ambizioni da primato di e compagni e, invece, da allora la retroguardia ha incassato soltanto due reti, viziate oltre tutto da azioni quanto meno rivedibili. La prima su calcio di rigore molto dubbio (trasformato da Di Natale) e l’altra con tre interisti in fuorigioco (gol di Milito). Per il resto— palo del «Principe» a parte — la Roma è riuscita a contenere senza troppi affanni le iniziative della rivale di turno. L’ultima «imbarcata» della difesa risale a Livorno, appunto, ma cercando spiegazioni a quella tripletta di Lucarelli non si può ignorare che quel giorno non era in campo Burdisso, mentre Cassetti giocò soltanto gli ultimi venti minuti. Un’altra difesa, insomma. Le incertezze di Mexés e Motta hanno convinto l’allenatore a insistere con i titolari, resistendo ad ogni tentazione da turn-over. Soprattutto perché il centrale argentino è sempre più pedina imprescindibile e leader di un reparto che può persino concedersi un appannamento momentaneo di Juan. E perché Cassetti, reduce da tre prestazioni impeccabili, ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori. «Sappiamo che con il tridente, prima o poi, il gol arriva. Se si resta concentrati dietro, le partite si vincono», ha detto Juan dopo il successo di Bari. Una frase eloquente sulla consapevolezza raggiunta dalla squadra, che oggi tornerà al lavoro per preparare la gara contro l’Atalanta dopo i due giorni di riposo. Con i rientri degli squalificati Perrotta e Menez, domenica Ranieri avrà l’imbarazzo della scelta.