La penna degli Altri 24/04/2010 12:35

«Roma splendida. Squadra di amici e brava Rosella»

Adriano, cosa augura ai suoi ex com­pagni che nella semifinale d’andata di hanno battuto il ?

«Di raggiungere e poi di vincere la fi­nale perché so quanto è importante per i miei ex compagni e per il presidente Moratti conquistare la . Se ci riusciranno non potrò essere a Milano perchè ho le partite con il Flamengo, ma chiamerò tutti».

Pensa che per i nerazzurri questo pos­sa essere l’anno giusto per vincere la ?

« Lo spero. L’Inter ha già dato dimo­strazione di essere più forte rispetto al passato superando gli ottavi di finale che recentemente erano sempre stati insu­perabili ».

Cosa pensa del di ?

«Il sta giocando un calcio fantastico e sembra avere una marcia in più rispetto a qualunque av­versario, ma l’Inter ha ottimi difensori che hanno dimostrato di sapere marca­re bene anche lui».

Crede che l’Inter possa vincere lo scu­detto per la quinta volta di fila?

«Qui dal Brasile mi sembra di intuire che quest’anno la priorità sia la Cham­pions, ma i miei ex compagni hanno la possibilità di vincere pure lo scudetto nonostante Roma e Milan siano molto più competitive rispetto al passato, tan­to che i giallorossi sono addirittura riu­sciti a scavalcare l’Inter. Il campionato rimarrà aperto fino alla fine».

D’accordo che nelle ultime 4 giornate sarà testa a testa tra Roma e Inter per il tricolore?

«La Roma sta vivendo un momento fantastico e, nonostante tutte le difficol­tà, mostra che la squadra è tornata a es­sere una “grande famiglia” comandata da Rosella Sensi. E nel calcio non esiste forza maggiore rispetto a una simile unione da parte di tutti. Il Milan comun­que rimane sempre il Milan e non va sot­tovalutato ».

Cosa pensa di Eto’o e Milito?

«Sono due attaccanti eccezionali che hanno caratteristiche diverse tra di loro e che si completano a vicenda. Chi af­fronta un attacco del genere va incontro a dei problemi».

Parla mai con i suoi ex compagni?

«Succede soprattutto quando vedo in nazionale Julio Cesar e . Mi rac­contano che in Italia tante persone mi ri­cordano con affetto e mi vogliono anco­ra bene. Questo mi rende molto felice perché l’Inter farà sempre parte della mia vita: in nerazzurro ho scritto pagine importanti di storia e ricorderò sempre tutti con affetto».

Anche Mourinho, che a volte non è stato tenero con lei?

«Mourinho è un allenatore molto fer­mo e diretto, a volte anche duro, ma se ha qualcosa da dirti lo fa in faccia, non alle spalle. Quanto è bravo e quanto ha vinto lo sanno tutti. Io aggiungo che è un mio grande amico e un grande uomo».

Adesso qualche problema con Mou­rinho (e l’Inter) ce l’ha Balotelli.

«A Mario auguro tutto il bene possibi­le perché è un bravo ragazzo e un gran­de giocatore. Spero abbia tante soddisfa­zioni».

Cosa si sente di dire al presidente Mo­ratti che le ha voluto e le vuole molto bene?

«Prima di tutto grazie per l’opportuni­tà che mi ha dato di giocare nel suo club e poi scusa se non ho fatto di più».

L’Inter ha acquistato Coutinho, un gio­catore che lei conosce bene.

«E’ un giovane talento che farà bene anche in Italia. Ne sono sicuro».

Qual è l’episodio più bello che ricorda della sua esperienza all’Inter?

«Il mio debutto al Bernabeu contro il Real Madrid quando segnai su punizio­ne».

Escluso quello “ fuori classifica” con­tro l’Udinese ( 70 metri palla al piede con avversari saltati come birilli nell’ot­tobre 2004), qual è il suo gol più bello in nerazzurro?

«Per il blasone dell’avversaria dico le reti alla in Coppa Italia nel 2003-04».

Come giudica a distanza di qualche mese la sua esperienza all’Inter?

«Sono tornato in Brasile perché dove­vo risolvere tanti problemi “ particola­ri”, cose che a un europeo possono non sembrare importanti, ma che per un brasiliano con le mie origini sono fonda­mentali. Adesso sono contento, ho con­tribuito a dare al Flamengo un titolo che non vinceva dal 1992 e questo già dimo­stra che la mia decisione è stata corret­ta».

Quindi nessun rammarico per la sua decisione di rientrare in patria?

«Tornare al Flamengo è stato come tornare a casa. Qui ho intorno persone che mi conoscono, mi capiscono e mi ri­spettano per quello che sono. Se sono fe­lice gioco bene e se gioco bene, la squa­dra vince».

L’Italia e il campionato italiano le mancano mai?

«All’Italia penso sempre perché lì ho passato bellissimi momenti. E’ vero, ho avuto anche alcuni problemi ( l’alcol ndr) che però adesso non ho più. Le per­sone nella vita maturano e anch’io l’ho fatto. La “ saudade” dell’Italia però la sentirò sempre».

Pensa che prima o poi tornerà a gioca­re nella nostra serie A?

«Chissà un giorno... Magari succede­rà...».

Tra poco più di un mese ci saranno i Mondiali in Sudafrica. E’ pronto?

«Abbiamo nuovamente una squadra molto forte e Dunga non ripeterà gli er­rori di Parreira nell’ultima Coppa del Mondo. Il Brasile quasi sempre perde per colpa sua, ma stavolta abbiamo lavo­rato perché non succeda. Io spero di es­sere tra i convocati perché ho una gran voglia di aiutare la Seleçao a essere nuo­vamente

campione».