La penna degli Altri 07/04/2010 08:56

Roma padrona

L’amore romanista di Vanalli ha fatto un giro strano. Da bambino adorava Liedholm. Quando il Barone conquistò Roma, conquistò pure il giovane Pierguido. Che ha un difetto grosso, però. Ha un basso tasso di anti-lazialità. «La mia partita perfetta è Roma-Inter 2-1», dice. Non sopporta gli interisti. Da buon animale politico, li annusa e li sgama. All’ultimo Inter-Roma era a San Siro, ma il biglietto era di secondo anello. Con gli interisti. L’alternativa era la tribuna d’onore, privilegio di chi siede sugli scranni della Roma che conta. Vanalli ha optato per la terza via. Il compromesso storico non è stata una nuova alleanza tra Dc e Pci. Ma un salto in alto. Al terzo settore. Con i tifosi della Roma. Gli steward hanno acconsentito, Vanalli ha potuto sbandierare la sua passione. «Chissene frega della tribuna d’onore». Prendete nota: Pierguido Vanalli è un duro e puro della Lega.

E pure della Roma. L’onorevole leghista è un personaggio unico. Un Gronchi rosa del tifo giallorosso. Un mese fa era alla cena sociale del Roma club Montecitorio. Per un profeta di Roma ladrona è questa la normalità. «Si stupisce? Guardi che sono regolarmente iscritto al club. Quella sera c’era Toni. Ma a momenti applaudivano più me di lui». Per forza. A Bergamo e dintorni lo considerano una pecora nera del tifo nerazzurro. Ma per il sindaco la Roma è un vanto. «A Montecitorio mi prendono in giro. Io gli rispondo: "meglio romanista che interista"». Non c’è niente da fare: se potesse sguainare lo spadone padano, l’Inter sarebbe la prima vittima di Vanalli. Il cui unico rammarico è non avere mai assaporato la Curva: «Eh già, mi manca la Sud. Non ci sono mai stato». Il deputato del Pd, il romano e romanista Roberto Giachetti, gli ha fatto una promessa: «Ti ci porto io, Piergui’». Di più: è un giuramento. E Vanalli ai giuramenti ci tiene. Perché proprio oggi ricorre l’843esimo anniversario di quello a Pontida contro Federico Barbarossa? Siete fuori strada. È il 1980, Liedholm insegna la zona, il Divino la detta, il Bomber la finalizza. «Quell’amore non l’ho mai tradito». Il romanista e leghista Vanalli l’ha giurato. L’ha giurato a se stesso. «Forza Roma!». Per sempre.