La penna degli Altri 24/04/2010 12:47

Roma, ecco il nuovo Menez. «Quel litigio con Ranieri...»

Tutto il gruppo a rapporto è stato spronato ancora a compiere lo sforzo decisivo, per mantenere la testa della classifica in campionato e vincere la Coppa Italia. «Nessun calo di tensione e concentrazione massima, un passo alla volta», ha detto Ranieri ai suoi. Rispetto alla gara giocata a Udine, l’allenatore giallorosso ha in mente alcune modifiche nell’undici di partenza, schierato probabilmente con il . Nel reparto arretrato (occhio ai diffidati Cassetti e Riise) è scontato il ritorno di Juan accanto a Burdisso, mentre a centrocampo si formerà nuovamente la coppia titolare -Pizarro. Ieri il cileno ha interrotto l’allenamento a scopo precauzionale, per il riacutizzarsi dell’infiammazione tendinea al ginocchio. Nessun allarme: un’accortezza dovuta all’importanza del momento, dicono a Trigoria, per non rischiare nulla in vista dei prossimi cinque impegni. L’altro malconcio di questi giorni si chiama Simone Perrotta. L’ultima seduta in palestra e la tribuna del «Friuli» lasciano intendere che, al di là delle valutazioni tattiche sull’avversaria in arrivo, si troverà un’altra soluzione.

Perrotta potrebbe esser comunque convocato, ma è difficile ipotizzare il suo impiego contro i blucerchiati. Sulle fasce dovrebbero giocare dal primo minuto Taddei e Vucinic (alla duecentesima apparizione in serie A), mentre alle spalle di , con Toni pronto a subentrare dalla panchina, partirà Jeremy Menez. Un calciatore e un uomo trasformato, stando alle sue parole. «Quattro mesi fa - ha detto il talento francese al periodico francese France Football - ebbi una discussione accesa con il mister. Abbiamo messo le carte in tavola e lui mi disse che credeva in me. Io avevo bisogno di sentire questi importanti attestati di stima».

Insolitamente ciarliero e più maturo, leggendo le sue esternazioni, sembra davvero che il periodo buio sia alle spalle: «So di avere delle qualità, ma dovevo crescere dal punto di vista mentale. Ho fatto degli sforzi in questa direzione che, alla lunga, stanno pagando. Non è facile vivere la mia prima esperienza all’estero a 22 anni, ho preso coscienza di certe situazioni e ormai mi diverto. Sto talmente bene che posso giocare a destra, al centro o a sinistra, a centrocampo o in attacco: sono più completo e rigoroso tatticamente. Non mi pongo più questi problemi e mi preoccupo solo di dare il massimo per la squadra. Dopo il periodo di apprendistato sono riuscito a trovare il mio percorso e mi sento appagato. Alla Roma ho creato il mio nido e spero ancora di arrivare in Nazionale». Menez è realista ma prudente, invece, sulle previsioni scudetto: «I tifosi sono in ebollizione dopo la vittoria nel derby, a Roma viviamo su un vulcano. Parlare del titolo, però, prematuro».