La penna degli Altri 26/04/2010 10:55

Ranieri: "Ora dipendiamo dall'Inter"

Per l’allenatore della Roma, una prova di equilibrio, la nobile arte di inciampare con stile. « Coraggio, andiamo avanti». Li chiama tutti, uno ad uno: «David; John; Simone; Philippe: forza, dai».

 

Fuori dal campo Non è semplice spiegare ciò che sta accadendo intorno all’allenatore, anche fuori dal campo. C’è rabbia, c’è disperazione, c’è sconforto. Ranieri osserva tutto, ed estrae questo suo discorso tondo, a conforto: «Prima eravamo padroni del nostro destino, adesso non lo siamo più. Se avessimo pareggiato sarebbe stata la stessa cosa, non cambiava niente. Sull’arbitraggio non ho niente da dire, anche perché come lo valuto io non conta nulla. L’importante è come lo valuta Collina. Lui capirà se c’erano gli estremi per qualche rigore. Mexes aveva le lacrime, lui come gli altri. Ma ora dobbiamo andare a Parma e fare la nostra partita. Abbiamo fatto il migliore primotempo da quanto sono qui, ma non siamo riusciti a stare compatti, è questa la nostra più grande colpa. Sapevo che la Samp si sarebbe riversata davanti, ci eravamo preparati a questo. Non so dove l’Inter perderà i due punti che servono a noi, dobbiamo solo pensare a giocare bene fino all’ultimo secondo contro il Chievo. Puntiamo a vincere queste ultime tre partite: siamo caduti e adesso dobbiamo rialzarci. Chi ci crede viene con me, gli altri restano a terra. Noi abbiamo la coscienza a posto. Sono onesto: noi siamo qui, perché l’Inter ha perso qualche punto in campionato, è forte, è un’armata. Poi, vedremo, chissà se la Dea bendata ci allungherà di nuovo la mano…».

Fuori dallo stadio Sette tifosi della Roma sono stati fermati dalla polizia prima della gara, per avere tentato di entrare allo stadio Olimpico scavalcando le inferriate dell’impianto.