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La penna degli Altri 19/04/2010 12:31

Ranieri mister coraggio: ci stiamo divertendo

Cadono i tabù, crollano le scaramanzie: la notte è romanista e adesso il Sogno è davvero lì, a portata di mano. Schiacciati dal peso della responsabilità, i giallorossi avevano mostrato il volto peggiore per i primi 45 minuti: un primo tempo orribile riscattato da un secondo tempo di grinta e veemenza. La sostituzione di e alla fine del primo tempo è stata emblematica e per certi versi epocale. Claudio Ranieri ha smontato e rimontato la sua squadra.

 

Il suo coraggio l’ha premiato e ora la ribalta è tutta del mister di San Saba, che spiega il mistero agonistico del derby: «Non siamo abituati a stare in cima alla classifica, adesso divertiamoci e vediamo dove potremo arrivare. Finora abbiamo giocato spensieratamente, ma è normale che il carico di pressione possa limitarci. I ragazzi non sono stanchi, siamo all’ottanta per cento della condizione fisica». Le difficoltà della partita in un concetto: «Abbiamo faticato a ripartire, troppi lanci lunghi e in difficoltà sul pressing. Volevamo costringere la Lazio ad allargare il gioco per una scelta tattica riuscita in parte».

Sui cambi, il tecnico dice: «Non faccio harakiri e non dirò che ho sbagliato la formazione iniziale. Se avessimo perso, sarei stato crocifisso. Quando ero al Valencia ho sostituito uno come Romario, non è la prima volta che mi assumo le responsabilità. Sentivamo molto le tensioni di questa partita, la svolta è stata il penalty di Floccari parato da Julio Sergio. Erano strani per tutta la settimana: ho detto a Francesco e Daniele che la tensione li stava bloccando, erano ammoniti e ho preferito così. È stato un doppio cambio tecnico dovuto anche al timore di altri provvedimenti disciplinari. Sono rimasti in panchina con noi: la forza di questo gruppo è l’umiltà».

E ancora: «Proseguire fino alla fine con la squadra del secondo tempo? Vedremo, c’è tempo per pensarci. Loro restano i nostri punti di riferimento ed è giusto che siano dispiaciuti ma io devo decidere per il bene della Roma».

In serata ha cercato di giustificare il pollice verso esibito a fine gara: «Baronio mi ha provocato con lo stesso gesto quando sono passato davanti alla panchina laziale e mi ha anche detto "sei finito"».

Sugli spalti dell’Olimpico era presente, a dispetto della scaramanzia che l’aveva vista disertare il derby d’andata, anche Rosella Sensi: «Questa è la vittoria di tutti, anche di chi va in panchina e dei dirigenti. Non volevo venire allo stadio, poi ho pensato a ciò che avrebbe fatto mio padre in un momento così importante per la Roma e ho deciso che fosse giusto metterci la faccia. Nel primo tempo eravamo irriconoscibili, poi ci siamo ripresi alla grande ma adesso dobbiamo rimanere coi piedi per terra. e ? Sono a disposizione del mister, conosco bene i ragazzi e so che non saranno dispiaciuti, perché ha vinto la Roma. Scudetto? Mercoledì abbiamo una partita con l’Udinese e serve concentrazione, poi domenica c’è la Sampdoria, un altro ostacolo difficile».