La penna degli Altri 12/04/2010 10:51

Ranieri il martello non si ferma

«Ma anche il Milan non è fuori dalla corsa come non lo eravamo noi. Il campionato è bello perché non è ancora chiaro chi può vincere ed erano anni che non succedeva, è un bene per il calcio italiano». La vittoria sofferta con l'Atalanta, secondo Ranieri, è «merito del pubblico, il vero dodicesimo uomo in campo: ha capito le nostre difficoltà e ci ha avvolti, ci ha dato il cuore e la determinazione. Abbiamo avuto un black-out e loro ci hanno aiutato». E ora il derby, una partita che provocherà agitazione e notti insonni a tutta la à. «Sarà dura - ammette il tecnico - al di là della classifica che in gare del genere non conta. Dovremo giocarcela, la Lazio è una buona squadra con una difesa tra le migliori e adesso trova anche i gol». Due giorni prima a Milano si giocherà Inter-, altra gara cruciale nella corsa scudetto.

«Non si decide nulla con la prossima partita, avoglia a pedalare. Non dobbiamo farci riprendere e continuare a spingere come martelli. Alla dico solo in bocca al lupo... Non ho alcuna rivincita da prendermi - spiega Ranieri - negli ultimi tre anni sono stato terzo, secondo e ora primo. Non me l'aspettavo, me la godo e spero di regalare e regalarmi un sogno: sono contento, anche se non si vede. Non sono uno che dimostra quello che prova». L'allenatore spiega così le sue scelte. «Sono partito con Menez perché avevo bisogno di allargare la difesa dell'Atalanta, poi ho tolto lui e non perché Francesco mi ha avvertito che rischiava di essere espulso». A quel punto è stato impossibile non dargli retta.