La penna degli Altri 12/04/2010 08:24
Quanto sei prima Roma
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Ranieri scavalca il nemico Mourinho nel giorno della sua trecentesima panchina in A. Ma battere lAtalanta terzultima, cosa da lui messa in preventivo e non solo a parole, non è certo facile comedirebbe labissale differenza punti in classifica tra le due squadre. Cambierà nella partita tre moduli, affidandosi a quattordici uomini e iniziando il turn over, anche in corsa, proprio per cautelare il gruppo dallo sforzo fisico e mentale delle ultime settimane e di quello scontato delle prossime sino al traguardo a metà maggio. Toni parte dalla panchina, ma al tridente, cinque successi in cinque gare, non manca. Come contro lInter, a destra cè Menez. Quando la Roma attacca il sistema di gioco resta il 4-3-3 come a Bari: il centravanti però è Totti, con Vucinic a sinistra. In fase di non possesso palla, lequilibrio torna con il 4-1-4-1. I due esterni offensivi scivolano indietro, ai fianchi di De Rossi e Perrotta, con Pizarro regista davanti alla difesa, dove Mexes è di nuovo titolare, con Juan in tribuna a scopo precauzionale. Mutti risponde con il classico 4-4-2: imediani De Ascentis e Padoin fanno un lavoro più chedecente, a sinistra Valdes mostra continuità e qualità contro Cassetti che, presto ammonito, avrà spesso problemi a fermarlo. Bravo Tiribocchi in attacco, a differenza di Amoruso, mai in partita e giustamente sostituito dopo meno di unora. Prove di vantaggio già allinizio, senza alzare il ritmo per non spendere inutilmente le energie, da conservare più avanti, nello stesso match e anche in quelli che seguiranno: la partenza è da grande squadra. Totti ci prova da fuori, destro in diagonale largo, Burdisso sta per lasciare il segno, palla fuori di un niente, il capitano su assist di De Rossi appoggia sullesterno della rete dopo aver anticipato Consigli in uscita.
E Vucinic che firma l1 a 0, al dodicesimo, per il sorpasso sullInter e per il suo undicesimo gol in campionato (superato Totti): si accentra da sinistra e colpisce forte di destro. Il tiro è centrale, Perrotta è in fuorigioco ma non è certo lui a ingannare Consigli che si fa scappare il pallone e che già nel 2005 regalò, con unaltra gaffe, lo scudetto alla Roma primavera. La coincidenza non guasta, nella circostanza. Il 2 a 0, cinque minuti dopo. Pennellata di Totti per Cassetti che di testa regala momentaneamente tranquillità ai compagni. LAtalanta fa poco, chiede un rigore per una cravatta di Burdisso a Amoruso: di interventi così se nevedonotanti in area, anchese gli arbitri poi sorvolano proprio come fa Rocchi. Dopo lintervallo, Toni al posto di Vucinic, diffidato da preservare per il derby e il migliore in assoluto nella primaparte per il sacrificio sulla fascia e le giocate sopraffine. Il sistema di gioco è il 4-2-3-1, con Perrotta a destra e Totti trequartista. Cassetti perde palla a centrocampo, Valdes verticalizza e Riise in scivolata mette Tiribocchi davanti a Julio Sergio: piatto destro vincente e 2 a 1 allottavo. La Roma si stranisce, subendo più che lAtalanta la situazione. Totti manda al tiro Toni che calcia alto quasi un rigore in movimento. Julio Sergio, di piede, salva su Tiribocchi. Ranieri fa entrare Taddei per Perrotta, ma anche la seconda sostituzione, alla mezzora, non aiuta i giallorossi pesanti più nella testa che nelle gambe. Interviene il pubblico che fiuta laria. I sessantamila dellOlimpico soffiano forte nelle vele giallorosse che di lì a poco saranno bandiere al vento. Totti diventa allenatore in campo: Menez rischia il secondo giallo, il capitano consiglia il cambio del francese e non il proprio come vorrebbe Ranieri che coglie al volo il suggerimento. Mancano dieci minuti più i tre direcupero. La Roma ormai è prima e Totti difende il primato, nascondendo il pallone agli avversari prima di calciarlo in Curva Sud, protagonista con lui del Gran Finale.