La penna degli Altri 08/04/2010 10:36

Pizarro: come lui non c'è nessuno in Europa e nel mondo



Usa il cervello, Pizarro, perché ne ha in abbondanza, ed è questa la sua arma in più: vede le cose prima degli altri, e per il ruolo che ricopre è un vantaggio non da poco e un pregio che non hanno avuto molti calciatori nella storia del calcio. Uno a Roma lo abbiamo visto, era brasiliano e portava la maglia numero 5, ma poi più niente per tanto (troppo) tempo. Ma qual è il ruolo del cileno? Per caratteristiche fisiche non è certamente il prototipo del centrocampista moderno: non è Essien né Tourè, ma nemmeno , col quale forma una coppia perfetta. E’ Pizarro, e per rubare un termine legato al basket ma ormai di uso corrente anche nel calcio, e fa il playmaker. E’ un regista davanti alla difesa, è quello che gioca tutti i palloni e che fa cominciare l’azione, è quello che detta i tempi e decide quando e come bisogna fare una giocata piuttosto che un’altra. Se si può paragonare una squadra di calcio al corpo umano, lui è sicuramente il cervello. E in quello che fa, Pizarro, è uno dei più forti al mondo: al suo livello ci sono il regista campione d’Europa col , Andrés Iniesta, che guarda caso ha le sue stesse misure (1.70 per 65 chili) e i suoi stessi piedi e Cesc Fabregas. Dietro di loro il vuoto, con Andrea Pirlo unica eccezione ma che, nonostante sia coetaneo del Pek, sembra avviato ad un lento ma inesorabile declino. David, al contrario, non ha mai giocato bene come adesso. Lui fa il timido e dice «che è la squadra che lo valorizza» e non viceversa. Ma la squadra lo valorizzava anche prima, quando c’era Luciano Spalletti che fece carte false per portarlo nella capitale e che non esitò a definirlo «un giocatore fondamentale come ». La verità è che David ha assunto una consapevolezza che forse prima non aveva, e cioè di essere unico. E per questo insostituibile.