La penna degli Altri 01/04/2010 08:54

Per fortuna che c'è la Roma

Al primo posto troviamo la Spagna, quindi, nell’ordine, Brasile, Olanda, Portogallo, Italia, Germania, Inghilterra e Francia. L’Italia è lì, quinta. Fuori dal podio e scavalcata dal Portogallo, nazione dalla grande letteratura (Pessoa, Saramago, Pessanha), ma dalle nazionali mai convincenti sino in fondo. Dati che fanno cronaca, ma non storia. Ma, intanto, siamo tra la luce e l’ombra in affanno nel rimediare un posto al vertice. Andiamo, comunque, oltre le corbellerie della Fifa. Il nostro è un calcio convincente, competitivo a pochi giorni dalla Coppa sudafricana? Siamo ancora in grado di stupire come accadde a Berlino nel 2006, quando sembravamo, travolti dalla bufera di Calciopoli e con Lippi e alcuni giocatori alla graticola, delle vittime predestinate, pronti per l’umiliazione e lo sberleffo? Il nostro football nei momenti cruciali quasi mai ha tradito le aspettative: ma non possiamo sempre affidarci alla buona stella, al mito nostrano dell’orgoglio e dello spirito di abnegazione. Ma stiamo perdendo molte occasioni: non valorizziamo a dovere il vivaio, a livello di club in Europa siamo inesistenti (o quasi), i fuoriclasse preferiscono altri Eldoradi. L’estetica ha lasciato spazio al metodo. Per questo diversi nostri apprendisti campioni si fanno catturare dalle sirene straniere. Ed è una sconfitta da ultimo posto in classifica, senza attenuanti. Per fortuna, non mancano le belle risposte. Un campionato finalmente incerto, grazie, soprattutto, alla Roma di Claudio Ranieri, che sta mettendo in crisi l’egemonia dell’Inter. Ecco: la rincorsa giallorossa allo scudetto rappresenta un salto di qualità, un passo in avanti: gli azzurri hanno, in Toni e compagni, un punto di riferimento, un modello da imitare.