La penna degli Altri 23/04/2010 11:38

Pazzini:´Toni è un mio grande amico ma per la Roma nessuna pietà´



Bogliasco, esterno giorno, la squadra ha appena finito l'allenamento. Cassano esce per primo, già carichissimo; Del Neri sogna all'Olimpico una Doria stile Inter con il ; fuori, i ragazzini usciti da scuola ( o forse mai andati) aspettano gli eroi per un autografo. Come recita il tormentone blucerchiato in questi giorni, qui "Il cielo è sempre più blu" e il Pazzo se la gode: " Vede che ambiente fantastico? Entusiasmo la domenica, lavoro sereno in settimana. Vivere qui evita ogni rischio depressione".




E fa sognare. Che brivido le dà poter riportare la Sampdoria in dopo 18 anni (finale persa con il
il 20 Maggio 1992)?


"è una grande emozione. Questa piazza merito il calcio importante, europeo. Io vorrei contribuire a ridarglielo".



Domenica sera però c'è la Roma.

"Match fondamentale: loro si giocano la Scudetto, noi la . Abbiamo appena fatto 6 punti con
e Milan , vogliamo continuare così".




Cosa serve contro i giallorossi?

"aggressività, ritmo, riapartenze".



E nessuna pietà verso Toni?


"Un grande amico. Già da giorni ci mandiamo i soliti sms: "vincete voi", "fermatevi dopo il terzo gol"...Divertente."



Luca fa paura?

"Inanto sono contento che ,lasciato il Bayern , si sia ripreso dopo che l'avevano quasi dato per finito. Spero che domenica se ne stia tranquillo. POi se vince lo Scudetto sono contento per lui".



Che fa si sbilancia?

"Campionato alla Roma e all'Inter farebbero tutti contenti. Al nostro calci serve un pò di novità".



La sua esultanza è nata come risposta quella di Toni giusto?

"Proprio cosi. Lui faceva il gesto dell'orecchio per dire "ci senti?" , io ho replicato con il "ci vedi?, hai visto cosa ho fatto?".



Andrete insieme ai mondiali?


"Ci penso non posso negarlo. Ma sono comunque sereno e soddisfatto di me».



A novembre lei disse che non si sentiva in ballottaggio con Amauri «perché io sono italiano e lui è brasiliano. Un conto essere mezzo italiano e mezzo brasiliano, un conto non essere per niente italiano». Conferma?

«Se l’ho detto è perché lo penso. Ma non voglio fare polemiche. Ora Amauri è italiano e va bene così. Lippi sa benissimo qual è la cosa migliore per la nazionale».



A proposito di azzurro, lei segnò una clamorosa tripletta con la Under 21 nella partita inaugurale del nuovo Wembley il 24 marzo 2007.

«Giorno indimenticabile. Conservo ancora maglia, pallone, gli sms degli amici: ogni tanto me li rileggo».



Lei è sempre stato attaccante?


«Sono nato trequartista. Crescendo ho capito che il mio futuro non era lì e all’Atalanta mi hanno avanzato ».



Sa che forse Prandelli farà il c.t. dopo Lippi?

«Lo sento dire anch’io... Comunque non mi preoccupo».



Firenze archiviata senza rancore?

«Di quel periodo ho solo bellissimi ricordi e zero rimpianti: avevo capito che non c’erano più le condizioni per fare qualcosa di grande, ora penso di farlo qui».



Eppure qualcuno aveva dei dubbi. «Pazzini segna poco»: quante volte l’ha sentita?

«Infatti i gol di oggi sono una grande rivincita: bello far ricredere tanti critici».



Quanto le pesano le critiche? «In Italia sembrano tutti allenatori, si sa, ma la cosa mi diverte: il calcio è amato e bello per questo. Io accetto le critiche, non il pregiudizio».

I media hanno troppi pregiudizi? «Più che altro constato che la Samp non è mai sotto i riflettori. Forse dovremmo vincere lo scudetto per sentir parlare di noi... Io vivo bene lo stesso, ci mancherebbe, però mi sembra strano sentir parlare per giorni e giorni solo di gesti come quelli di e Balotelli...».



Quali sport segue oltre il calcio? «Basket Nba e moto. Da bambino amavo Michael Jordan, oggi Kobe Bryant. L’anno scorso ho visto la MotoGp al Mugello. Vorrei conoscere Valentino Rossi, un grande».



È un tipo tecnologico? «Per niente. Su c’è uno che si spaccia per me, io preferisco la riservatezza. È molto meglio uscire di casa che stare ore davanti a un computer».



Party e vita mondana?
«No, ame piace pescare. Anche se non sono molto bravo. La mia guida è Palombo, senza di lui vado proprio male».



Denaro e popolarità, insomma, non sembrano spostarla di un millimetro...

«Il denaro è importante, ma io vivo oggi come vivevo prima. Il calcio non mi ha cambiato. Frequento ancora tutti gli amici di infanzia e sono fidanzato da tempo con la stessa ragazza».



Nell’ambiente del calcio nascono amicizie?

«Non è facile, anche per il tipo di vita che facciamo, sempre in giro. Però sì, qualche volta per fortuna ci si riesce».



Sì o no: la Samp andrà in ? «Le rispondo lunedì...».



Non vale . Ci dica almeno s e Pazzini&Cassano diventeranno mai come Vialli&Mancini.

«Ah, sarebbe bello! Vialli, fra l’altro, è sempre stato uno dei miei modelli da bambino. Con Mancini ha fatto la storia. Io e Antonio siamo solo all’inizio».