La penna degli Altri 09/04/2010 09:46
Occhio al gol amico

Tiribocchi. Lo chiamano il Tir. Simone è nato a Monteverde, ma a pochi giorni di vita la famiglia si trasferì a Fiumicino. Simone cominciò a giocare nella Juventus Fiumicino, poi passò al Fiumicino, a 10 si ritrovò allOstiamare e a 11 entrò nel settore giovanile della Lazio. Fece tutta la trafila: Troilo, Beruatto, Oddi e Caso gli allenatori. Con Caso litigò e allora Simone prese il suo cartellino e andò a Pistoia, dove debuttò in serie B a 17 anni. Uno tosto, Tiribocchi, che destate faceva il bagnino negli stabilimenti di Fiumicino: «Mi hanno aiutato i miei genitori, Sergio e Stefania. Senza di loro, non ce lavrei fatta. Sono tifoso della Roma, ma domenica, se giocherò, farò il professionista. La Roma si è rimessa in corsa alla grande. Le prossime due gare sono fondamentali. Spero che vinca il derby. Lo scudetto? LInter rimane la più forte e Mourinho è molto bravo. Io ero uno "spallettiano" convinto, ma Ranieri ha dei meriti eccezionali».
Doni.Cristiano è più talentuoso. È nato a Roma di passaggio, come direbbe Mario Brega. Il papà, Angelo, nei primi anni Settanta lavorava alla Esso. Girava lItalia. Gli fissarono la sede di lavoro a Roma. «Io e mia moglie Flavia ci trasferimmo a Roma nel 1970. Mia moglie era stata una schermitrice di ottimo livello. Doveva partecipare alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968, ma un infortunio e la nascita di Barbara la costrinsero al ritiro. Andammo ad abitare al Villaggio Azzurro-Tre Pini. Cristiano fu battezzato nella chiesa del quartiere. Il parrocco era padre Angelo, uno spagnolo che da ragazzo aveva giocato nelle giovanili del Real Madrid. Nel 1975 mi trasferirono a Verona e addio Roma. Peccato, volevo comprarmi casa», raccontò 9 anni fa. Doni, che da ragazzino destate si allenava dalle parti di Crocefieschi con Pruzzo, possiede uno stabilimento balneare a Cervia. Alla Roma, sfiorata due anni fa, ha segnato ben 7 gol. È il destino.