La penna degli Altri 12/04/2010 10:36

Occhiali rotti, sirene e la mitica Befana

C’è aria di sorpasso e tra i 70 tifosi che si stringono nella saletta per vedere la partita con l’Atalanta c’è anche un gruppetto di americani anche loro vestiti di giallo e rosso. «Ammazza come so belli c’hanno pure la scialletta della Roma – dice Sergio – me li so baciati tutti. M’hanno subito chiesto una birra, non so mica come li ho capiti, ma quando c’è la Roma parliamo qualsiasi lingua». Al gol del vantaggio di Vucinic esplode la gioia, Sergio salta sul tavolo e viene abbracciato, volano gli occhiali, ma che importa, la Roma è prima. Al raddoppio Sergio scatena la sua sirena e tutto il palazzo si affaccia per festeggiare. E’ fatta? Macché, c’è un tempo da giocare e da soffrire, perché l’Atalanta si rifà sotto e l’incubo del pareggio ammutolisce tutti. A Testaccio non vola una mosca, nessuno si muove. Giacomino è di marmo, smette pure di masticare la goma che ha in bocca dall’inizio. «A Giacomi’, se serve mi ti siedo sulla mascella così ricominci a ciancica’». Quando la tensione non è più sopportabile scatta l’ora della Befana. Quella che si muove e canta e che pare portare bene. incarta il pallone, la Roma vince, la Befana ha funzionato. «Je l’avemo fatta». Siamo primi. E la festa comincia.