La penna degli Altri 19/04/2010 11:58

´L´ho fatto per la Roma´

L’allenatore (che ha eguagliato la serie di Capello di 14 risultati utili consecutivi del 2001-02) a fine gara ha già recuperato la sua consueta aplomb: «Sentivamo molto la partita - spiega - la svolta è stato il rigore parato da Julio Sergio. La sostituzione di e ? Avevo visto i due ragazzi diversi dal solito già in settimana, erano stati ammoniti e non gli riuscivano le cose che sanno fare. Così ho deciso di tagliare la testa al toro: ho messo Taddei e Menez che sentono di meno la gara. Dispiace, ma hanno capito che l’allenatore è pagato per decidere e io ho cercato di fare il meglio per la squadra. Anche in futuro continuerò a fare così. Scelta tecnica? Sì, c’è un po’ tutto. Di decisioni nella mia carriera ne ho prese tantissime: a Valencia tolsi Romario e venni criticato ma in quel momento era giusto farlo».

In soccorso del tecnico arriva : «Il mister avrà pensato che stavo giocando male e che non ero in grado di giocare il secondo tempo. Io non devo guardare alla sostituzione, devo fare soltanto il giocatore della Roma. La parata di Julio Sergio? E’ stato grandissimo, un segnale importante ma non è il primo. Il fatto che abbiamo battuto una squadra forte come la Lazio che giocava la partita della vita, ci deve caricare ancora di più». Parola nuovamente a Ranieri e all’analisi dei 90 minuti che difficilmente dimenticherà:«Nel primo tempo la Lazio aveva preso il sopravvento. Avevo chiesto di scavalcare il centrocampo e di andare in contro-pressing ma ci rimettevano subito in difficoltà. Poi la svolta l’ha data il calcio di rigore parato: la curva ha cominciato a soffiarci dietro. Complimenti ai ragazzi che hanno fatto un capolavoro ».

Plaude in particolare sia Menez che Taddei: «Jeremy e Rodrigo hanno fatto due grandi partite. Adesso continuiamo così. Umiltà, spirito di sacrificio, tenere i piedi a terra. Questa è la forza della squadra, non perdersi mai d’animo e un grande spogliatoio che è rimasto unito anche nei momenti più difficili, quando nulla andava bene. Ricordo le tre sconfitte a novembre e le contestazioni: sembra passato tanto tempo ed invece si tratta solamente di qualche mese fa».

Nonostante il nuovo sorpasso all’Inter ancora non è il momento di sentirsi arrivati: «Già penso a tutti i messaggi che mi arriveranno. Siamo lassù, godiamoci questo momento e poi alla fine faremo i conti. I nerazzurri rimangono una squadra incredibile e il campionato si deciderà solo all’ultima giornata a Verona. Rimaniamo calmi, non è ancora successo nulla. In settimana sarà difficile tener riparato il gruppo da tutto l’entusiasmo che si respira in à. Se festeggerò? Non credo in modo particolare, me ne andrò a casa».

La squadra, invece, ha deciso di vivere questo momento particolare andando a cena in un noto ristorante nel quartiere Ostiense. Un successo che come ha detto la dottoressa Sensi è di tutti. Tuttavia il ds Pradè, raggiante ed emozionato a fine partita, incensa in modo particolare proprio Ranieri: «Complimenti soprattutto all’allenatore che è riuscito a rimanere luicido in un momento difficile. Il cambio di e ? Ha visto bene, loro questa partita la sentono troppo. Questo è il nostro dna, siamo una squadra che gioca ‘di pancia’. Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Gare come queste fanno parte della nostra storia, le sentiamo al di sopra di qualsiasi cosa. Il nostro orgoglio ci ha portato a vincerla: ora non dobbiamo fermarci fino alla fine».