La penna degli Altri 18/04/2010 12:15

La storia lo dice: Roma è la Roma

Rosella Sensi, donna al comando

C’È una donna sola al comando. Il suo cuore è sa sempre giallorosso. Il suo nome è Rosella Sensi. La primogenita di Franco Sensi nasce a Roma il 28 dicembre 1971. È ancora una bambina quando, nel maggio 1993, il padre acquisisce insieme a Pietro Mezzaroma il controllo del pacchetto di maggioranza della Roma. Dieci giorni prima del suo dodicesimo compleanno, Franco Sensi diventa proprietario unico della società.

Dopo la laurea in giurisprudenza, comincia la sua carriera nell’azienda di famiglia, la Compagnia Italpetroli.

Nel 2004 diventa amministratore delegato della Roma. Al termine di una stagione travagliata, è lei a presentare il nuovo tecnico, Luciano Spalletti. I primi mesi della nuova gestione non sono facili. A novembre la Curva contesta pesantemente la società e invita Rosella Sensi ad andarsene. Lei tace e va avanti. In campo la Roma comincia a dare spettacolo, arriva il record di undici vittorie consecutive e l’anno successivo il trionfo il Coppa Italia. Titolo che i giallorossi conquistano nuovamente nel 2008, nel tripudio dell’Olimpico. Poi il 17 agosto Rosella perde il papà Franco e 10 giorni più tardi assume la carica di presidente della Roma. È stata la seconda donna a guidare la società giallorossa dopo Flora Viola, subentrata alla presidenza dopo la morte del marito Dino nel 1991.

Claudio Ranieri, il condottiero

TUTTE le strade portano a Roma. Potrebbe intitolarsi così il racconto della vita di Claudio Ranieri.. Nato il 20

ottobre 1951 e cresciuto a Testaccio, dove il papà ha una macelleria, comincia a giocare nelle giovanili della  Roma.  Con la maglia giallorossa fa il suo esordio in serie A il 4 novembre 1973. Con la squadra di Scopigno colleziona sei presenze, prima del passaggio al Catanzaro. Lasciati gli scarpini, inizia per lui l’avventura da allenatore. La svolta arriva nel 1989, quando approda al Cagliari e nel giro di due anni porta i rossoblu dalla serie C alla A. Dopo il quarto posto con il nel ’92, si sposta a Firenze. Subito una promozione in A, poi una Coppa Italia e una Supercoppa nel ‘95. Chiusa la parentesi viola, si spalanca il palcoscenico internazionale. Valencia è la prima tappa, poi c’è l’Atletico Madrid, con cui vince una Coppa del Re nel ’99. L’anno dopo eccolo sulla panchina del Chelsea. Torna in Italia nel 2007 con la missione di salvare un Parma con un piede in B. E ci riesce. Quindi la . Ranieri riporta i bianconeri in , batte il Real al Bernabeu, ma viene esonerato a due giornate dalla fine del campionato 2008/09. Infine, il 1° settembre scorso, la chiamata che aspettava da una vita. Roma chiama. Ranieri risponde.

, il vero simbolo

CAPITANO, fenomeno, simbolo di Roma, bimbo de oro. è uno per cui le parole non bastano più. Figlio di Porta Metronia, dove nasce il 27 settembre 1976, Francesco comincia a giocare a calcio quasi prima che a camminare. Il primo campionato lo disputa sotto età negli Esordienti della Smit Trastevere, poi passa alla Lodigiani (con cui segna un gran gol alla Lazio sotto gli occhi di Nesta) e infine approda alla Roma nel 1989. Esordio in A con Boskov il 28 marzo 1993 a Brescia, prima rete in campionato poco più di un anno  più tardi, il 4 settembre 1994. Con l’arrivo di Carlos Bianchi, Roma rischia di perdere Francesco, ma la sua prestazione stratosferica contro l’Ajax fa saltare tutto. Gli anni di Zeman sono per Francesco quelli della consacrazione. a soli ventidue anni, si guadagna la stima di Dino Zoff, che lo fa esordire in  azzurro il 10 ottobre 1998. Nel 2001 è protagonista della straordinaria epopea che porta la Roma alla  conquista del suo terzo scudetto. Francesco lo festeggia facendosi tatuare un gladiatore sul braccio . Campione del Mondo nel 2006, nel 2007 è capocannoniere della serie A con 26 reti e si aggiudica la Scarpa d’Oro. In serie A è sceso in campo volte e messo a segno 188 reti. Con una sola maglia, naturalmente.

Daniele , il futuro è oggi

SE ESISTESSE un premio per il supereroe dell’anno, Daniele se lo aggiudicherebbe regolarmente.

D’altra parte, la sua storia è costellata di imprese. Nato il 24 luglio 1983, ma probabilmente romanista da  ancora prima, Daniele cresce a due passi dal mare. Primi calci nell’Ostiamare, che lascia nel ’96 per  approdare alla Roma, categoria Giovanissimi Sperimentali. Di lui si accorge presto Fabio Capello, che lo fa esordire in appena diciottenne il 30 ottobre 2001 contro l’Anderlecht. La prima presenza


in serie A arriva poco più di un anno più tardi, il 25 gennaio 2003 a Piacenza (Como-Roma in schedina). Quattro mesi dopo, corona il sogno di segnare un gol all’Olimpico. Succede il 10 maggio contro il Torino

ed è pure un gran gol. Trascinatore dell’Under 21 campione d’Europa nel 2004, Daniele si regala un’altra delle sue imprese andando a segno contro la Norvegia nella sua prima gara con la Nazionale maggiore, il 4 settembre dello stesso anno. A ventun’anni è già titolare nella Roma, con la quale disputa uno straordinario campionato nel 2005/06. Due mesi dopo si laurea campione del mondo a Berlino, con tanto di rigore segnato

nella finalissima. Vincitore di due Coppe Italia e di una Supercoppa, ha all’attivo in totale 310 presenze e 39  reti.