La penna degli Altri 02/04/2010 09:12

La Roma sa già come deve fare

 

Analogie che cominciano con i giocato­ri. Nell’attuale rosa della Roma, infatti, ci sono infatti ben tredici giocatori che vissero quello straordinaria cavalcata conclusa a ottantadue punti ( record di società, la Roma di quest’anno potrebbe batterlo vincendo tutte le sette partite che mancano da qui alla fine arrivando a ottantatrè). Tredici giocatori che co­stituiscono tuttora la spina dorsale della squadra che Claudio Ranieri ha eredita­to il primo settembre scor­so portandolo dall’ultimo posto al secondi in classifi­ca, a un soffio dall’Inter, eterna rivale di questi ulti­mi anni, in campionato e nelle coppe italiane.

 

Quella di adesso, peral­tro, ha pure un vantaggio rispetto a quella. Cioè, a sette giornate dalla conclusione, ha uno svantaggio decisamente ridotto (all’epo­ca era di quattro punti, poi salito addirit­tura a sei per due partite, dopo il pareg­gio casalingo dei giallorossi contro il Li­vorno), un solo punto, e, pure, ha il van­taggio di avere questa volta un doppio confronto diretto favorevole, cosa che in caso di arrivo a pari punti con i neraz­zurri, consegnerebbe il titolo alla Roma. Ma al di là di quelli che sono i vantag­gi numerici, che pure contano, c’è anche quello psicologico. Perché questi tredi­ci giocatori da Julio Sergio, passato da eterno dodicesimo o peg­gio a titolare inamovibile, a , hanno già vissuto una situazione del genere, ora sanno meglio quello che li aspetta in queste ul­time sette fatiche di cam­pionato, da come è preferi­bile vivere le vigilie a qua­le atteggiamento avere quando si scende in campo sapendo di dover e poter soltanto vincere.

 

Saranno probabilmente addirittura ot­to i giallorossi di allora che domani sa­ranno titolari a Bari: Julio Sergio, Juan, Cassetti, , Taddei, Pizarro, Tot­ti, Vucinic, con Mexes, Tonetto, Doni e Brighi che siederanno in panchina, men­tre lo squalificato Perrotta ( ma non è escluso che possa partire lo stesso per Bari) seguirà da casa sua la gara dei compagni al San Nicola.

In una sfida in cui i dettagli possono fare la differenza, può essere anche un fattore la consapevolezza di una squadra che arriva a questo rettilineo finale, per definirla alla Ranieri, sapendo quello che si de­ve fare e quello che biso­gna evitare. Fermo restan­do che ogni partita fa sto­ria a sè, indipendentemen­te da corsi o ricorsi storici. Tra l’altro in questa stagione c’è pure un terzo incomodo come il Milan, distan­te tre punti dall’Inter, due dalla Roma, che però, al momento, sembra difficile possa assumere il ruolo del terzo che go­de.