La penna degli Altri 20/04/2010 11:18

Julio Sergio, il bell´anatroccolo

A fine partita, per Julio Sergio, c’è stata una votazione di stampo bulgaro. Un plebiscito. Luca Toni: «Io voto per Julio Sergio perché dorme con me in ritiro. Lui mi aveva detto che avrebbe parato il rigore e avremmo vinto. Ha avuto ragione lui».

Simone Perrotta: «Julio Sergio stasera ci ha salvato la partita. Sta facendo delle ottime cose, le qualità ce le aveva anche prima».

Claudio Ranieri: «La svolta è arrivata dopo il rigore parato da Bertagnoli». Sì, perché l’allenatore del miracolo chiama il dei miracoli per cognome e non, come capita ai brasiliani, con il nome o con il soprannome. Lui, Julio Sergio Bertagnoli, è statao come sempre modesto: «Sì, è vero, tra andata e ritorno ho fatto due grandi parate. Adesso dobbiamo godere, ma poi andare a letto presto perché dobbiamo battere l’Udinese per andare in finale di Coppa Italia».

Julio Sergio è stato il capolavoro della gestione di Daniele Pradè. È arrivato a parametro zero e con un ingaggio da giocatore della Primavera: 260mila euro lordi per la prima stagione. Adesso guadagna meno di mezzo milione lordo (447mila euro, per la precisione). Ha il contratto in scadenza il 30 giugno, ma le trattative per il rinnovo sono avanzatissime. Firmerà per tre stagioni con un’opzione per il quarto e lo stipendio salirà a 750mila euro netti più eventuali premi: una parte «semplici», legati alle presenze, e una parte a obiettivo. Francesco Antonioli, il dell’ultimo scudetto giallorosso (2001), ha detto la sua per chi crede nei corsi e ricorsi storici: «Julio Sergio è stato bravissimo a rimanere fermo fino all’ultimo, ma anche Floccari non ha tirato bene. Julio Sergio ha dimostrato di essere un grande . Ora dipende solo dalla Roma, perché lo scudetto è nelle sue mani». E in quelle di Julio Sergio, detto anche Bertagnoli.