La penna degli Altri 21/04/2010 10:02

«In finale, sennò sto male»

NIENTE  «Non faccio turn over. Valuterò bene tutta la situazione dei ragazzi, ho un gran gruppo a disposizione, ma il turn over no. So che l’Udinese ci sta aspettando e aspetta questa partita per cercare di batterci con più di due gol di scarto per andare in finale di Coppa Italia e partecipare alla coppa europea. Noi
dobbiamo andare in finale ed essere determinati e concentrati come sempre».
TRIDENTE, ESPERIMENTO FALLITO «Bisogna vedere se non fosse stato il derby come sarebbe andata a finire. Se il derby ha condizionato, ecco che il tridente non ha funzionato per quello che doveva fare. Non è bocciato per un tempo in cui non ha funzionato».
IL GESTO DI TOTTI «Capisco che i calciatori entrano nelle case di tutti. Ma gli sfottò nel derby ci sono sempre stati, soprattutto in quello romano. Ho sentito parecchie voci e mi è piaciuta molto quella di Di Canio, giocatore e tifoso della Lazio che fece un altro tipo di gesto. Mettiamo il caso che avessero vinto i laziali e avessero
avuto sotto una maglietta con scritto "scudetto game over", immaginiamo... Fa tutto parte dello spettacolo.
Francesco ha chiesto scusa, finiamola qui. Almeno a Roma, poi se qualcun altro vuole continuare continuasse. A Roma sappiamo cos’è il derby. E’ stata una bella partita. Il primo tempo della Lazio, nel secondo abbiamo reagito soprattutto dopo il calcio di rigore. Derby vibrante. Non bello ma vibrante, pieno di pathos. Due squadre che volevano vincere a tutti i costi, la Lazio che non ci stava a perdere, noi che non volevamo farci rimontare. Io resto con questa immagine».
TIFOSI VIOLENTI «La violenza c’è stata anche prima della partita e non c’era stato nessun gesto a incitarla. Siamo violenti? Si dessero appuntamento, aprissero il Circo Massimo, aprissero il Colosseo, si dessero
appuntamento lì. Io credo che dobbiamo scindere totalmente. Parliamo molto di nuovi stadi, ma se non cambiamo noi come società possiamo fare quello che volete. Non cambierà nulla».
LE SOSTITUZIONI DI TOTTI E  «Non sento di aver fatto nulla di coraggioso. Il coraggio è un’altra cosa. Ho cercato di essere lucido. Ho fatto una scelta che poteva portarmi sul Golgota. Però era quella che pensavo in quel momento fosse la cosa più giusta, l’ho fatta punto e basta. Io dico che la forza della squadra è il gruppo. E non solo i giocatori, ma anche i magazzinieri...Tutti, tutti, tutti. Avete visto e ?
Sono subito corsi in panchina senza farsi la doccia. Guai se non fossero stati dispiaciuti ma la cosa importante è aver capito l’allenatore che faceva il bene per la Roma. Poi il risultato mi ha dato ragione e tutti hanno detto "quella mossa" ma io credo che la mossa giusta sia stata la parata di Julio Sergio. E l’entusiasmo che la Curva ha saputo trasmettere ai ragazzi. Io fortunato? Mai visto un vincente non fortunato. Mai. Uno sfigato non vince mai niente».
SQUADRA CONCENTRATA «Ci aspetta una squadra tosta con gran bei giocatori, che gioca bene. Per cui io
posso dire che li ho visti bene, ho visto un’euforia positiva, li ho visti concentrati. Ma sono parole, poi dobbiamo vederli sul campo, è quello che conta più di tutti. La Roma ci arriva bene e l’Udinese è totalmente diversa da quella che abbiamo affrontato. Stanno in forma, stanno bene, per cui sarà una partita aperta».
OBIETTIVO COPPA ITALIA «Io sono rimasto malissimo per l’uscita dall’Europa, poi magari sarà stato anche
un fatto positivo . Adesso mancano cinque partite, quattro di campionato e una di Coppa Italia, faremo di tutto per aggiungerne un’altra. La finale è a Roma, davanti al nostro pubblico, mi sentirei male a pensare che ci va l’Inter e non una squadra romana che si chiama Roma».
L’INTER E LA CHAMPIONS «Le partite di portano via moltissime energie nervose, però l’Inter l’ha fatto vedere, è una grossa potenza sta giocando su tre fronti alla grande, e io lo ripeto sono tifoso italiano e farò il tifo per l’Inter».
NATALE DI ROMA «Noi romani siamo fieri, siamo orgogliosi della nostra à ma non la conosciamo. Io che sono andato via, tutte le volte che tornavo da "turista" l’amavo ancora di più. Per cui teniamocela da conto. Perchè è unica».
L’UDINESE «Buon periodo di forma, giocatori di grosso spessore, giovani eccellenti. Hanno trovato una stagione no ma Udine è una piazza serena, una piazza tranquilla. Si è tirata fuori dalla lotta per la retrocessione, ma ha dei giocatori che possono giocare in qualsiasi grandissima
squadra».
IL RISPETTO DEI TIFOSI LAZIALI «Mi rispettavano anche prima, giusto ieri ho incontrato due tifosi della Lazioe
hanno fatto i complimenti. Io credo che bisogna sempre parlare chiaro. Mi metto sempre nel mezzo, faccio l’allenatore della Roma, però cerco di vedere le cose anche dall’altra parte, visto che le cose non sono mai tutte di un colore; bisogna scindere e cercare di essere obiettivi. Ci sono molte persone che ci ascoltano e in questo Liedholm qualcosa, da ragazzo, me lo ha insegnato. Questo è quello che sento dentro e poi evidentemente è anche il mio carattere mi porta a fare questo, per cui cerco di dire le cose che vedo con onestà e naturalezza».
I COMPLIMENTI DEL PRESIDENTE Dopo la vittoria nel derby la dottoressa Sensi era contentissima, ha fatto i complimenti a tutti. Era strafelice».