La penna degli Altri 18/04/2010 11:24

Il gran premio di Roma



Gita La lepre ha dimostrato di saper rincorrere, il cacciatore è in grado di scappare? La Roma deve rispondere nel derby. La splendida cavalcata giallorossa verso il sogno è cominciata con lo spirito di uno scherzo da borgata. Il giorno della presentazione a Trigoria, Ranieri ricordava: «Un anno e mesi fa la Romaera a 30minuti dallo scudetto. Torniamo a credere di lottare per le prime posizioni». Ma lo diceva più che altro per sollevare un ambiente depresso dalle sconfitte e dall’addio di Spalletti. Anche in coda all’entusiasmante filotto di 23 risultati utili prevaleva uno spirito da italiani in gita: «Non succede, ma se succede...». Ora che il casello-scudetto è visibile in fondo al rettilineo, sul pullman giallorosso è calato un silenzio denso di responsabilità.

Sentimenti La Roma che inseguiva oggi gioca da capolista. Un’altra vita, un’altra pelle. L’ha scoperto subito, nel secondo tempo ansioso contro l’Atalanta. Per costituzione tattica e fisica, la Roma è squadra da guerriglia, da assalto al potere, più che da governo. L’Inter dei giganti e dello scudetto, al contrario, si piazza a centrocampo e detta legge. Ranieri, che alla vigilia del golpe arringava: «Azzanniamoli!», ieri era molto più cauto. «Potrebbero anche tornarci davanti. Si deciderà all’ultima giornata». «Pensiamo a noi stessi». «Nel derby è favorito chi sta dietro». «Mi aspetto una partita difficile». Braccino? Mani avanti? Anche opportuna cautela in una piazza a rischio di autocombustione. Alla sua presentazione, Ranieri ricordò: «Sono partito a 14 anni in . Ero nel Dodicesimo Giallorosso, facevo le trasferta». Perfino il più calmo, sir Ranieri, ha un lembo di anima ultrà. Dovrà ricordarsene emagari zompare alla Mourinho per trasmettere scosse, se la Roma si farà paralizzare dalle nuove responsabilità. Basta chiedere «zero sentimenti» per ottenere nervi saldi? Beautiful Inter e Roma hanno cambiato pelle, ma restano ben riconoscibili: sono gli splendidi duellanti che, tra il 2005 e il 2008, si sono contesi 3 scudetti, 4 coppe Italia, 3 Supercoppe. Un’appassionante telenovela di trionfi, coriandoli e polemiche. Sempre loro, faccia a faccia, come neanche Ridge e Brooke a «Beautiful». In questa domenica di ceneri islandesi una puntata da non perdere: la Lazio che negò uno scudetto all’Inter (5 maggio) ci riprova con la Roma.