La penna degli Altri 24/04/2010 13:34

Il genio ritrovato e quello perduto

E non ci ha voluto credere neppure Claudio Ranieri che, come un vero e proprio Mastro, si è messo lì a lavorare la materia prima, andando un po’ di scalpello, un po’ di lima, un po’ di martello, a seconda che bisognasse smussare un angolo, appiattire una gobba, togliere un’incrostazione e poi con le mani ha plasmato il gioiello che finalmente rifulge del suo splendore. Ma l’avete visto l’ultimo Jeremy? L’avete visto entrare nel derby e cambiare la partita? Rincorrere avversari senza tregua? Inventare dribbling da urlo e piazzare l’assist perfetto? Sarà l’aria che si respira qua a Roma, sarà la bravura del mister, sarà la grande capacità di gestione psicologica di Montali, gli è che questo Jeremy è tornato a essere uno di quei giocatori che t’incantano a vederlo.

Anche lui, come Mexes, come Riise, come Vucinic, è stato conquistato da una à che lo fa sentire amato, compreso, felice. E la felicità per un ragazzo come lui è tutto. Succede qui, questo, mentre a Milano esplode il caso Balotelli: "datecelo a noi" abbiamo detto ieri con il nostro spirito un po’ guascone. Come a dire: qui sappiamo come far crescere i campioni (a proposito, sta tranquillo Stefano Okaka: non ti perdiamo d’occhio). Intanto, domani affrontiamo la Sampdoria, guidata da uno dei pochi su cui la cura Roma non ha funzionato: quell’Antonio Cassano che ho amato quanto (forse anche più) di Jeremy e cui oggi, ufficialmente, chiedo di rendermi tutto quell’amore malriposto. La sfida sarà anche tra loro due: il genio ritrovato e quello perduto.