La penna degli Altri 18/04/2010 11:21

Il derby di Ranieri da lupo ad agnello «Favoriti? Ma va»

Sfavoriti Non facile, soprattutto quando l’allenatore vede una sciarpa azzurra in sala stampa e commenta: «Mannaggia, proprio di quel colore...». Risate quasi liberatorie, visto il veleno che circola nelle vene di una à ammalata di calcio. Attenzione, però: Ranieri non sarà mai uno zemaniano, di quelli destinati a predicare invano come sia «una partita come tutte le altre». «No, è una partita diversa: siamo primi e c’è il derby. Dobbiamo vincere». Dall’alto della posizione in classifica non ci dovrebbe essere corsa. «E invece la squadra che sta meglio in classifica non è la favorita. E poi i tifosi laziali sono andati a Formello e hanno chiesto di salvare la stagione nel derby. Per questo stavolta non ci sono favoriti. La loro formazione? Giocano sempre col 3-5-2, ma a hanno vinto col . Magari a Reja viene l’acquolina in bocca...».

Dubbio attacco Questo lascia pensare che la formula tridente (che ha fruttato le ultime 5 vittorie consecutive) non sarà affatto smontato, soprattutto dopo il successo dell’Inter. « sta sempre meglio e con Toni danno forza fisica, esperienza e qualità, ma la formazione è da decidere. L’Inter? Daquando siamo partiti abbiamo pensato sempre e solo a noi stessi. È un campionato bellissimo. Non ci dobbiamo fermare a sorridere e a stringere mani. Possiamo riprendere i nerazzurri, andare davanti, possono ripassarci. Non è che se vinciamo il derby le altre si arrenderanno. Il campionato si deciderà all’ultima giornata contro il Chievo».

Emozioni & Pressioni Proprio per cercare tranquillità, Ranieri ha voluto isolare la Roma. «Abbiamo tenuto lontano i nostri tifosi proprio per stare sereni, ma loro lo capiscono. Devono starci vicino e continuare a soffiarci dietro. Avremo altre gare complicate e ci sarà bisogno di loro. Le mie emozioni? Belle. A Roma se vai male non esci di casa, se vai bene non esci di casa: insomma non esci mai. Ma faccio questo mestiere proprio per le emozioni che mi trasmette. La formula giusta per il derby? Dobbiamo essere senza sentimenti. Ce la giochiamo noi, punto e basta».

Kipling & Pacino Impressioni? Ranieri vorrebbe una Roma fredda e calda. Da un lato stempera, citando Rudyard Kipling e la sua celebre poesia «Se» («Vittoria e sconfitta sono due facce di una stessa medaglia»), dall’altro invece non nega di tenere discorsi d’assalto alla Al Pacino in «Ogni maledetta domenica» («ma li vengo a dire a voi?»). Come dire, l’equilibrio è un filo sottile da percorrere alla vigilia di una sfida del genere. «anche se vorrei che fosse una festa, una bella serata di sport con famiglie e bambini», Per questo risponde con rara onestà quando gli si ricorda le «citazioni» di alcuni giocatori laziali fatte a inizio settimana nei confronti di . «Lo avrei fatto anche io a parti invertite. Fa parte del gioco del derby». Un gioco duro. In cui alla fine alla fine, inevitabilmente, qualcuno si farà male.