La penna degli Altri 19/04/2010 16:27
Il capitano in serata chiede scusa: «Non volevo offendere nessuno»

Allora: prima lepisodio Perrotta, poi Totti che insiste. Sono attimi infuocati in campo, può succedere di tutto. La Roma però, tenta di resistere a qualsiasi provocazione. Daltronde perché cascarci? E solo ora di fare festa. In campo ci sono gli ispettori federali che riempiono i taccuini. Le due fazioni a fatica riescono a distanziarsi. Gli uomini della Roma, quelli addetti a stare sul prato dellOlimpico, formano una specie di barriera umana tra i giocatori arrivati sotto la Curva e tutti gli altri. Nei corridoi sotterranei poi, ancora battibecchi. Il protagonista stavolta è Lichtsteiner, che passando vicino a un addetto ai lavori con divisa giallorossa arriva alla lite. Uno sputo? Unoffesa? E chi il primo a cominciare? Anche Ledesma, qualche minuto più tardi, incappa nello stesso errore del compagno: discussione accesa con un addetto della Roma. La tensione della settimana di attesa e della partita, sotto i corridoi dellOlimpico non è affatto ancora smaltita.
In serata, Francesco Totti si scusa, attraverso il suo sito: «Chiedo scusa se qualcuno può essere stato toccato dal mio modo di gioire: mi sono lasciato travolgere dall'atmosfera caldissima del trionfo, non volevo comunque offendere nessuno» . E ancora: «D'altra parte la stracittadina tra noi e la Lazio è anche questo e chi è di Roma lo sa bene. Io per primo non me la sono presa quando a Formello qualcuno ha utilizzato la mia foto in modo pungente per caricare i nostri avversari. In passato tanti giocatori anche biancocelesti, sono stati protagonisti di sfottò sopra le righe e festeggiamenti decisamente appariscenti. La verità è che esultanze e sarcasmo bonario al termine della partita fanno parte del gioco e del clima vissuto dalla città intera per questa sfida sentitissima. Ora pensiamo alle prossime partite, la Coppa Italia e la Sampdoria, ci aspettano al varco. Ci faremo trovare pronti».