La penna degli Altri 12/04/2010 11:56
Giannini: "Bisogna andare avanti a fari spenti"
Di seguito un estratto dell'intervista realizzata da Tiziano Riccardi.
"Il derby è un concentrato d'emozioni e di paura. Si affronta la Lazio per una sola ragione: batterla. Io cominciavo a giocarlo un mese prima, i primi anni arrivavo all'appuntamento scarico, col tempo, poi, sono riuscito a gestire meglio le emozioni".
In quella Roma, il "Principe" non era l'unico a sentire la pressione della stracittadina: "Voeller e Rizzitelli la sentivano molto. Uno pugliese, l'altro tedesco, eppure più romani di quanto si possa immaginare".
Il derby che non può dimenticare?
"Quello del 3-0 con Mazzone, ma anche l'1-0 di Voeller al Flaminio".
Come mai i laziali non la sopportavano?
"Perché in quella partita mi trasformavo. Ero scontroso e litigioso con tutti. Io ero avvelenato con loro e loro erano avvelenati con me. Non si facevano sconti, a differenza di oggi, dove vedo meno cattiveria rispetto al passato. Prima se c'era la possibilità di entrar duro lo si faceva, ora si cerca di privilegiare il gioco. Ai miei tempi non dico che era una questione di vita o di morte, ma poco ci mancava. Era l'unico modo per salvare una stagione".
Che momento è questo per lei, da tifoso della Roma?
"Sono felice, come tutti del resto, ma bisogna andare avanti a fari spenti. Vedere tanta gente allo stadio porta alla mente bei ricordi, momenti indelebili di una Roma vincente. Speriamo che questa possa esserlo altrettanto. La Roma può vincere il campionato. Ora, però, arriva il difficile. Quando devi recuperare punti giochi più tranquillo. Ora invece non possiamo permetterci passi falsi. Ranieri dovrà essere bravo a mantenere la tranquillità nello spogliatoio".
Ranieri le ricorda Mazzone?
"Abbastanza. Diciamo che Ranieri è un Mazzone un po' più disciplinato, ma in alcune esternazioni in romanesco me lo ricorda".
La vedremo all'Olimpico nelle prossime partite?
"Sicuramente, questo è un momento magico, non me lo voglio perdere. Forza Roma".