La penna degli Altri 01/04/2010 09:18
Gallas, Hasselbaink & Co. Tutti gli uomini del Sor Claudio

Amauri. Cosa hanno in comune? Sono tutti giocatori scelti e voluti da Claudio Ranieri nel corso della sua carriera. Quali saranno le sue richieste per la prossima stagione? Per provare a dare una risposta ripercorriamo le campagne acquisti della sua storia da allenatore. Cominciando dalla stagione 1991- 92, quando il sor Claudio arrivò al Napoli del dopo Maradona. Lì lanciò ad alti livelli Gianfranco Zola, che però era già in azzurro da un paio di stagioni. I giocatori che volle portare al San Paolo nel primo anno furono Pusceddu, Padovano e, soprattutto, Laurant Blanc, un difensore di classe per assestare il pacchetto arretrato.
Lanno successivo prese lo svedese Thern e Pari per poi rinforzare lattacco con un giocatore che conosceva bene dai tempi di Cagliari: Daniel Fonseca. Percorso simile Ranieri lo fece nel passaggio alla Fiorentina. Nella prima stagione, in Serie B, avendo a disposizione un certo Batistuta, pensò alla difesa prendendo Toldo e Pasquale Bruno. Al ritorno in A tentò invece di dare un po di fantasia alla squadra con larrivo di Manuel Rui Costa. Nessun colpo eclatante nella terza stagione in viola quando chiamò un altro svedese, Schwarz, una
copia di Thern per dare equilibrio in mezzo al campo.
Nel 1997 ecco il grande salto verso lestero. Arrivando a Valencia volle portare con sé un pezzetto dItalia, o meglio di Roma, con Amedeo Carboni. La sfortunata esperienza di Madrid, sponda Atletico, servì al tecnico per scoprire la punta che si sarebbe portato al Chelsea: Jimmy Floyd Hasselbaink. A Stamford Bridge portò anche un certo Frank Lampard e richiamò un giovanissimo John Terry che era stato dato in prestito al Nottingham Forest. Nel 2003 iniziò lera Abramovich e Ranieri ebbe modo di scatenarsi negli acquisti:
Bridge, Duff, JoeCole, Makelele, Veron, Adrian Mutu e William Gallas. Proprio il giocatore di cui è tornato a parlare poco tempo fa («Alla Roma farebbe comodo»).
Col ritorno a Valencia Ranieri puntò di nuovo su un italiano, stavolta una punta: Marco Di Vaio. E siamo quasi ai giorninostri, con la panchina della Juventus. Anche a Torino decise di pensare prima di tutto a dare sostanza con Salihamidzic, Grygera, Molinaro, Tiago, Sissoko, e Iaquinta davanti. Lo scorso anno ancora una punta (Amauri) e muscoli (Poulsen). E adesso? Cosa chiederà la prossima estate, oltre al riscatto di Toni e Burdisso? In mezzo i muscoli di Simplicio, il resto si vedrà.