La penna degli Altri 01/04/2010 09:00

Fateci godere un altro pò

Claudio Ranieri. «Almeno tre, quattro anni. Il progetto Roma sta prendendo corpo. Fatemi godere un altro po’». Finora c’è stato di che godere: il ritorno a casa, la splendida rincorsa, le vittorie sulla che l’aveva cacciato e su Mourinho che l’aveva offeso. Tu chiamale se vuoi soddisfazioni. Ma è solo l’inizio nella testa dell’allenatore, che ci ha creduto fin dal primo momento. Era certo del valore dei giocatori, strada facendo ha scoperto anche il valore delle persone, portando tutto lo spogliatoio a spingere nella stessa direzione. E’ stato

indubbiamente felice dell’arrivo di Gian Paolo Montali, già apprezzato ai tempi della , altro segnale di un progetto che guarda avanti. Fino al punto da ritrovarsi a un passo dallo scudetto.

 

Comunque vada, è stato un successo. E ci sono tutti gli elementi per poter pensare che lo sarà ancora. Perfino il più scaramantico dei tifosi ormai può dare per scontato che la Roma parteciperà alla prossima . Questo non significa solo avere la possibilità di fare un mercato di un certo livello, ma anche quella di poter tornare a prender parte a una competizione che ha visto Ranieri in passato sfiorare la finale. La Roma troverà un torneo un po’ diverso rispetto a come l’ha lasciato, dove le italiane fanno ancora fatica (ma finché l’Inter non eliminerà il Cska Mosca, si potrà continuare a dire che nessuna ha fatto meglio della stessa Roma dal 2007 ad oggi) ma dove ci sarà, tra le favorite, qualche squadra spagnola in meno, qualche francese, qualche russa e soprattutto qualche tedesca in più.

Dove non è più detto che vadano avanti sempre le stesse, perché chi spende bene (Lione) può fare più strada di chi spende tanto e male (Real Madrid). E spendere bene sarà sempre più importante, dato che dal 2012 il presidente dell’Uefa Platini vuole imporre una regola semplice: i club non dovranno spendere più di quanto ricavano. Ed ecco che saper fare autofinanziamento, che per la Roma è regola già da tempo, diventerà un vantaggio. Ci sarà pure un tempo per tutto, ma questo è il tempo della Roma e di Claudio Ranieri. Il tempo di togliersi di torno etichette e luoghi comuni, di cui lo sport è pieno. Dicono che non ha mai vinto niente, ma non è vero. Non dicono, però, dove avrebbe potuto vincere di più. Né soprattutto quando. A volte è davvero solo questione di tempo. Ranieri spesso ha sfiorato il tempo giusto. Il suo non era più quello di Maradona,

il suo Chelsea non era ancora quello di Abramovich, il suo Atletico Madrid era già quello del curatore fallimentare, il suo Valencia non era più quello dei campioni. Ma la prossima sarà la sua Roma. Perché questo è il tempo di Claudio Ranieri.