La penna degli Altri 15/04/2010 09:12

Domenica sfottiamoci, ma finiamola lì

Laziali e romanisti sono gli stessi bambini che abbiamo sfidato sul Subbuteo, gli stessi rivali a Risiko, gli stessi che a Monopoli si scannavano per Parco della Vittoria. Laziali e romaniste sono le comitive che finiscono in birra una sera di mezza estate o di inizio primavera. La tragedia di Gabriele Sandri aveva avvicinato le nostre curve. Non le aveva rese sorelle ma nemmeno cugine. Né lo potrà mai essere. Anzi, non lo dovrà mai essere. Ci dividono i colori, la storia, il modo di intendere il tifo. Ce lo impedisce il nostro dna di romanisti, ma ancora di più gli 11 anni in B. La Lazio sono quelli di Formello, i burini. Sono quelli che una volta hanno avuto per simbolo una contadina. La Lazio sono gli altri e lo saranno sempre. Perché lo vogliamo noi e lo vogliono loro. Siamo diversi per novanta minuti, certo. Ma solo per novanta minuti. Poi, andiamo ad annegare le nostre ansie o le nostre gioie dentro un buon rosso. Possibilmente, dei Castelli. Ce lo consente l’orario, le 18.30. Alle 21, altro che agguati, andiamoci a fare una bella amatriciana.