La penna degli Altri 19/04/2010 11:54

Dieci feriti uno è grave. Rogo auto, bimbi salvi

Dieci i feriti in totale: 4 tifosi, tre poliziotti, due carabinieri e uno steward. Nei dintorni dell’Olimpico la polizia ha anche sequestrato un’accetta, decine di coltelli e pezzi di marmo, divelti da una scalinata. Le prime scintille di scontri tra romanisti e laziali si erano viste già un’ora prima della partita in tribuna Tevere. Le due tifoserie, venute a contatto a dispetto della zona cuscinetto voluta dal Prefetto, avevano costretto le forze dell’ordine a entrare nello stadio: una prima carica e qualche lacrimogeno, e via così, nel fuggi fuggi generale.

Match «tranquillo» Durante la partita, salvo qualche schermaglia subito dopo il gol della Lazio, la situazione in tribuna Tevere sembrava tutto sommato tranquilla. Le forze dell’ordine sembravano aver ripreso in mano la situazione. Ma non era così. A fine match gli animi sono tornati caldi, e certo la ressa in campo non ha avuto l’effetto di un calmante sui tifosi. Tra Ponte Duca d’Aosta e il Lungotevere Maresciallo Diaz è scoppiato l’inferno: polizia costretta a caricare più volte circa 100 romanisti. E poi la strage sfiorata dell’auto, l’accoltellato portato subito all’ospedale con il codice rosso e salvato con un intervento chirurgico. Le conseguenze E adesso chi paga? Probabile che le trasferte dei tifosi di Lazio (a Marassi con il tra una settimana) e Roma (a Parma tra 14 giorni) vengano bloccate. I romanisti, peraltro, sono recidivi: già gli incidenti di Livorno avevano infatti portato allo stop della trasferta di . «Queste violenze non hanno nulla a che fare con lo sport— ha detto il sindaco Gianni Alemanno—. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto l’ambiente calcistico. Abbiamo assistito a una gara bellissima, la Roma è in testa alla classifica e la Lazio ha dimostrato di essere una grande squadra in grado di allontanare ogni spettro di retrocessione. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella, mettendo oltretutto in pericolo l’incolumità di persone innocenti».