La penna degli Altri 27/04/2010 12:45

De Rossi: «Il traguardo? La prima volta tra i big di Pettinari e Scardina»

A una giornata dalla fine, la Roma ha fatto più punti di tutti in Italia. Se l’aspettava?

«Parlare dei risultati va bene, ma è giusto sottolineare come il nostro obiettivo principale sia un altro. Quello su cui si concentra il lavoro mio e dello staff è far crescere i ragazzi. Il gruppo di quest’anno ha perso qualche elemento all’inizio, ma ne ha acquistati altri. All’inizio della stagione nessuno si poneva come obiettivo il risultato, puntavamo sulla crescita di tutti. Oggi posso dire che quest’obiettivo è stato centrato, perché i ragazzi sono cresciuti tutti, tecnicamente e tatticamente. Di questo sono molto soddisfatto. I risultati vengono solo successivamente e vanno di pari passo con la crescita. Perciò non ci eravamo posti un obiettivo di classifica, ma solo quello di essere protagonisti. Fra vincere e perdere c’è un filo sottile. Detto questo, se andiamo a guardare la classifica, dobbiamo riconoscere che questa è un’annata straordinaria. Se sabato vinciamo, è un di più di cui do merito ai ragazzi perché hanno dato qualcosa di più sotto il profilo del gruppo. Ma ripeto, una stagione è completa solo se si riesce a ottenere una crescita totale e poi anche i risultati». 

Arrivati a questo punto, è più la soddisfazione o la voglia di non fermarsi?

«L’obiettivo da centrare assolutamente è la qualificazione alle final-eight. È giusto per il settore giovanile, anche perché sono due anni che non riusciamo a centrare le finali. La nostra ultima prestazione ha dimostrato che la squadra è in grado di proporre buon gioco e di essere protagonista. Poi, una volta arrivati a giocarci le final-eight, vedremo che succederà. Questa squadra è composta da ragazzi speciali». Rispetto a inizio stagione, in cosa è migliorato il gruppo? «Innanzitutto nella coesione, che è un aspetto troppo importante. Trovarsi bene in campo è determinante per riuscire a esprimersi bene. Poi i ragazzi sono anche migliorati individualmente. Tatticamente, siamo passati dal di inizio stagione al , un modulo che si propone con facilità. Quello che rappresenta la vera qualità di questo gruppo, però, è la capacità di mettere lo stesso impegno tanto nella fase offensiva quanto in quella difensiva».

La Roma ha la miglior difesa d’Italia, con appena sette reti subite. Merito di un lavoro mirato o dei difensori che sono bravi?
 
«Di sicuro i difensori di quest’anno sono particolarmente bravi. Poi sappiamo che hanno fatto tesoro del lavoro che abbiamo fatto e che stanno mettendo in pratica. Aiuta anche la ferocia nel recuperare palla che ci mette tutta la squadra. Come dicevo, non si difende solo con i difensori». 
 
Si aspettava un inserimento così felice da parte di Luca Antei?
 
«Diciamo che pensavo avesse bisogno di più tempo per inserirsi. Bisogna dire grazie a lui, al lavoro che hanno fatto al Tor di Quinto e anche agli osservatori. Il merito principale, però, è il suo per la grande serietà e la voglia di imparare che ha dimostrato. Anche i compagni di reparto gli hanno dato una mano».
 
L’ottima prova di sabato a dimostra che le motivazioni sono ancora alte.
 
«Stiamo lavorando molto in questo senso. Qualcuno si è stupito, ma io ho sempre detto che siamo stati fortunati a incontrare nelle ultime quattro giornate Lazio, Reggina, e Salernitana. Ci serve a mantenere alto il livello di concentrazione e ci può dare un’idea del tipo di squadra che troveremo agli ottavi. Non vogliamo mollare di un millimetro e devo dire che i ragazzi si sono fatti trovare tutti pronti. Mentalmente, sono al di sopra della media».
 
Le è rimasto un po’ di amaro in bocca per come sono andati il “Viareggio” e la Coppa Italia? 
 
«Sì. In Coppa Italia siamo stati sfortunati. Mi ricordo benissimo il gol che abbiamo preso contro il Palermo all’andata, sugli sviluppi di una rimessa laterale. Se fossimo stati un pizzico più attenti avremmo avuto più chances per il ritorno, quando l’1-1 ci avrebbe qualificati. Il “Viareggio”, è un torneo che fa un po’ storia a sé perché incontri tutte squadre al limite di età e hai tante partite ravvicinate. Il rammarico c’è per aver fatto bene contro l’Empoli ed essere usciti ai rigori. Diciamo, però, che potevamo batterli meglio. E forse anche fare qualcosa di più per chiudere la partita nei tempi regolamentari. L’anno prossimo ci allestiremo meglio per affrontare il torneo».


Dal punto di vista tattico, state continuando a lavorare sulla difesa a tre? 
 
«Dovevamo farlo all’inizio dell’anno, poi fra infortuni e nazionali mi sono mancati gli elementi e non abbiamo potuto lavorarci con continuità. Sarebbe importante completare il bagaglio tattico con il 3-4-3 o il 3-5-2. Avremmo sicuramente i giocatori per farlo. Ci proviamo, ma per proporlo in partita devo avere un certo riscontro in allenamento».
 
Un traguardo quest’anno è già stato raggiunto, con l’esordio in prima squadra di Pettinari e Scardina.
 
«Questo è il traguardo più importante. Non ci dimentichiamo che il nostro lavoro è finalizzato a preparare i ragazzi per la prima squadra, mentalmente è fisicamente. Le scelte poi spetteranno a Ranieri, ma speriamo davvero che anche altri facciano il salto».