La penna degli Altri 26/04/2010 10:30
De Rossi: «Ci portiamo il peso della rincorsa». Toni: «Vinciamole tutte»
Anche se ieri notte parlare era difficile. Ma la faccia,
Capitan Futuro, ce la mette sempre: «Ci può stare la
sconfitta, visto che molte volte abbiamo vinto 1-0». Questo
lo dice la testa. Il cuore, invece, parla in altro modo:
«Le lacrime di alcuni compagni? Sono il segno di una
squadra che è stressata, portiamo il peso di una rincorsa
incredibile. Sono 10 mesi che corriamo, ci speravamo
pur sapendo le difficoltà perché lInter è stratosferica,
ma è andata così». Complice anche un arbitraggio
quantomeno discutibile: «Quando ho dovuto puntare il
dito due anni fa lho fatto, visto che quello che è successo
è stato scandaloso. Questanno no, gli arbitri sono stati
dignitosi. Che poi stasera non sia andato benissimo è
un altro conto. La designazione già non era il massimo».
Dietro di lui sfila Pizarro, ha gli occhi lucidi. Poi Toni,
che invece si ferma: «Vinciamole tutte e tre e poi
aspettiamo una bella notizia spiega, convinto - Sarebbe una cosa troppo bella, ma è difficilissimo. Noi ci proveremo, poi vediamo quello che succede». Il campionato della Roma è e resterà comunque splendido: «E stato fantastico concorda Luca - ma cè tantissima amarezza per questo sogno che sembra svanito. Poi nel calcio tutto può succedere
E stato bello lapplauso finale di tutto lo stadio». Nel finale la Roma appariva nervosa: «Anche luomo più buono al mondo se avesse giocato gli ultimi dieci minuti di questa partita, si sarebbe innervosito». Nervosi e tristi. Luca e Daniele, che parlano, ma anche tutti gli altri. Riise non apre bocca. Esce dalla zona mista grattandosi il capo. Parla con qualcuno nella sua lingua e ripensa ai due gol: ce lha sul groppone. E lo sa. Ma sa anche che la sua è stata una grande stagione. Lo sguardo dice tutto. Va via. Nel silenzio generale. La zona mista dellOlimpico è silenziosa, si sente addirittura chi tossisce. Passa anche Ilary Blasi, bellissima come al solito, ma meno sorridente. Era rimasta nello stadio fino alla fine: si guarda intorno, aspetta che Francesco torni negli spogliatoi, e poi scende giù, ad aspettarlo. Anche i suoi, di occhi, dicono tutto.
Passano Baptista e Motta, salutano e vanno via. Idem Julio Sergio. Il silenzio che cè continua ad essere quasi surreale. Anche tuttintorno. Le persone che lavorano nella Roma hanno lo stesso sguardo dei giocatori. Che continuano a sfilare senza aprire bocca. La faccia di Totti è quella di qualsiasi romanista. Qualcuno racconta di lacrime nello spogliatoio, di volti tristi, di silenzio. Ancora. Sarà difficile ora ripartire. Anche se Ranieri dice di non mollare. Ha ragione il mister. La speranza è che i suoi ragazzi recepiscano il messaggio. Perché, come ha detto Toni, «la mazzata è stata forte. Ma una cosa troppo bella potrebbe ancora succedere».