La penna degli Altri 03/04/2010 09:12

Daje Roma. In diecimila a Bari per tre punti scudetto

Disegni divini I paragoni col passato felice e vincente. Da Il Romanista di ieri: l’intervista a Falcao, la bellezza delle sue parole, pari alla perfezione delle sue geometrie, la serenità che infondono. La capacità di realizzare con disarmante semplicità anche disegni divini. «La ? Ha i colori dell’Ascoli». Bastò questa frase per azzerare anni di sudditanza psicologica. Le corrispondenze con i giorni spensierati del 1983, la voglia di riviverne l’atmosfera.

Serietà Claudio Ranieri da San Saba (dove venne a festeggiare l’ultimo scudetto Nino Manfredi) rifiuta l’accostamento con la Roma del 2001. «Quella era più forte e più pagata». Questa è più improvvisata, in effetti, ma ha fatto dell’arte di arrangiarsi una virtù e del ruolo di outsider un’arma micidiale. Già, chi se l’aspettava? Dal Fatto di ieri, una bellissima definizione del mitico Gianfranco Zigoni: «Ranieri non si è corrotto, è rimasto serio come era da ragazzino».

Cabala Ranieri vive questa clamorosa rimonta della Roma anche come una riabilitazione personale, alla faccia di chi gli voleva male. Sarà per questo straordinario senso di giustizia che ieri, mentre tutti gli parlavano delle meraviglie di e Toni, lui si è soffermato sul talento di Mirko Vucinic. «È un bellissimo purosangue, un cavallo di razza, bisogna lasciarlo correre nelle praterie». L’uomo in più oggi deve prendere per mano la Roma e correre verso un’altra vittoria. Sarebbe la prima stagionale in un campo meridionale. La squadra avrà pure il sostegno del sindaco Alemanno, il quale evidentemente aspira al ruolo di nuovo Signorello (sindaco del Roma-Lecce ’86). «Perché non credere allo scudetto? Io credo ai miracoli», dice Alemanno. I romanisti sono più profani e si attaccano alla cabala: ieri hanno assediato con entusiasmo l’ingresso di Villa Romanazzi, quartier generale giallorosso a Bari. Come nel 2001.