La penna degli Altri 08/04/2010 10:51
Corvia: "Bravo Bertolacci, sei uno di noi"
romanista.
Come giudichi la prova di Bertolacci ad Empoli?
«Un bellesordio dal primo minuto. Sono contento per lui: non è facile giocare per la prima volta da titolare, in serie B, in una partita difficile come quella di Empoli. Sul campo dei toscani non ha vinto nessuno, purtroppo
neanche noi pur essendoci andati vicino. Andrea è stato bravissimo, a prescindere dallassist».
Come si è ambientato lex centrocampista della Primavera romanista nel vostro spogliatoio?
«Molto bene. E un ragazzo tranquillo, un po timido. A sentirsi a proprio agio lo ha aiutato anche il fatto che oltre a lui siamo in tre ad essere romani: io, il portiere Rosati e Di Michele. Lo abbiamo coccolato».
Come ha vissuto Bertolacci la lunga attesa del debutto?
«È arrivato in una squadra collaudata, con un centrocampo esperto. E stato bravo ad attendere senza smanie il momento giusto, così come il mister a lanciarlo in una partita così importante. Gli ha dato gli stimoli e le
motivazioni che gli servivano dopo tutte queste settimane. Bertolacci si è fatto trovare pronto. Andrea ha fatto bene a lasciare a gennaio i campionati giovanili. Lo ha aiutato a crescere. Anche io, ripensandoci, avrei dovuto fare così a suo tempo. Lecce è la piazza ideale per la crescita di un giovane che si affaccia al calcio dei grandi. De Canio è un allenatore che sa miscelare bene esperienza e gioventù».
Il settore giovanile della Roma continua a sfornare talenti dalto livello. Che ricordo hai della tua esperienza nelle giovanili giallorosse?
«È bello sapere che la tradizione del settore giovanile della Roma continui così, anno dopo anno. Prima ha lanciato quelli della mia età, poi ragazzi un po più giovani e ora addirittura i 90 e 91 che si stanno facendo strada nel calcio professionistico. I meriti di Bruno Conti? Enormi. Non cè nessuno come lui, ci mette tanto
del suo, ha passione ed esperienza. Sono felicissimo per lui».
Con la Primavera della Roma hai vinto, come fuori quota, il tricolore del 2004/05 disputando la finale proprio
a Lecce. È stata la pagina più bella della tua carriera giallorossa?
«Avevamo una squadra fortissima, basti pensare a Cerci, Okaka e Rosi. Vincere quel titolo rappresentò una grande emozione. Ma ho un bellissimo ricordo anche della stagione precedente, lultima di Capello. Quella del mio esordio in A e della panchina in Champions League».