La penna degli Altri 23/04/2010 11:04
Con le idee e qualche ritocco si può creare un club-modello
Ci dobbiamo porre una domanda: la Roma è così intellettualmente dotata da poter fare a meno del libretto degli assegni? Se sì, ci siamo. Se la risposta è no, la Roma è fritta: povera e insapore. Propendiamo per il sì: la Roma, con qualche accorgimento e una lieve correzione di rotta, ha tutto per cavarsela da sola.
Conta su una società a conduzione familiare e femminile, il che non guasta. Da Eva in poi il mondo è stato guidato dalle donne e quando siamo nei guai a loro chiediamo aiuto. Rosella Sensi, che è a capo della piramide giallorossa, ha il carattere ferreo del padre, interpretato con una freddezza che Franco non aveva. Accanto a lei cresce, parla, suggerisce, il famoso gineceo romanista: madre, zia, sorelle, Mazzoleni.
Nei quadri tecnici troviamo Bruno Conti: riconosce un buon giocatore guardandolo negli occhi; Daniele Pradè: rifila scarti e prende a zero lire i giocatori indispensabili; Gianpaolo Montali: sa come si vince e lha spiegato ai suoi; Claudio Ranieri: somiglia sempre di più alla principessa che trova un rospo, lo bacia, lo trasforma. Tutti i protagonisti di cui sé parlato, il pallavolista Montali escluso, sono romani. E amici: studiano calcio, si consigliano, cercano, come dice Ranieri, idee da far fruttare. Al loro fianco dobbiamo aggiungere Totti, De Rossi e Scala, altri personaggi pensanti e romani. Una tribù unica nel suo genere e che potrebbe fare la piccola storia del nostro calcio del Duemila.
Questa Roma ha già vinto uno scudetto ufficiale e un altro ufficioso, assegnato dagli arbitri allInter. Ora si trova in testa al campionato e giocherà la finale di Coppa Italia. Dobbiamo ritenere che già faccia bene. Può migliorare, realizzando lultima e decisiva idea: diventare un laboratorio e un esempio. Spendendo ciò che ricava nei giovani, italiani e non. Fare, con variazione nazionale, ciò che hanno già fatto Arsenal e Barcellona. Il Barca è un modello. Anni fa lallenava Van Gaal. Secondo e interprete era Mourinho. Il capitano era Guardiola. Tre tecnici finalisti di Champions.
Ecco, la Roma può migliorare anche qui: Spalletti (se togliamo lultima parentesi) ha lasciato uneredità tecnica importante. Mediando Spalletti e Ranieri si può arrivare alla sintesi. La Roma faccia crescere a Trigoria, oltre ai giovani, anche i Guardiola del suo futuro.