La penna degli Altri 27/04/2010 11:31
Certe notti allOlimpico tra orgoglio e dolore
Lo dicevano in tanti, domenica, uscendo dallo stadio, come se non si fossero aspettati altro. «Certe notti fanno parte della nostra storia. Anche per questo siamo romanisti».
Mai più Cè un elemento che rende più tragiche queste notti, averle vissute tutte a casa propria, dove ci si attende ogni volta maggiore protezione, mentre dopo, puntualmente, ci si ritrova a dire: «mai più vorrò vedere qualcun altro festeggiare allOlimpico, mai più soffrirò tanto in casa mia». Perciò, nella classifica del dolore romanista lhanno fatta tutti in queste ore di tristezza e masochismo , Roma-Sampdoria rischia di finire sul podio.
Al terzo posto, ma staccata dalle prime due. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di nominarle. «Con il Liverpool fu la notte delle lacrime, quante anime disperate racconta Angelo . Con il Lecce, invece, fu il giorno in cui facemmo lo stadio dei Marmi, tanto restammo pietrificati».
Giù dal podio, nellordine che volete: la coppa Uefa alzata dallInter, il gol di Vavra con lo Slavia Praga, i tre rigori di Giannini al Torino, quelli sbagliati con lArsenal, il tormento del Che sarà sarà dopo il Bayern Monaco.
Ricominciamo Ci sarebbe da riempire un giornale con lelenco degli errori commessi prima di Roma-Sampdoria. Perché i romanisti non imparano mai dalla propria storia? Che senso aveva quellinedito intro musicale alla lettura delle formazioni? E quei cani vestiti a festa primadel match? Loro non potevano sapere del sindaco Signorello, chi li portava al guinzaglio sì. Ma lamore va oltre. Lamore di Angelo: «Qualcosa può ancora accadere. Questa Roma è troppo bella perché finisca così». E, dunque, tutto esaurito pure a Parma. Anche questo è essere romanisti.